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Attualità | 07 novembre 2017, 16:00

Roccavignale, il profeta del "presepe vivente" va in pensione

Oliveri: “Ho 86 anni e quello del profeta è il ruolo più esposto al freddo e alle intemperie. Preferisco lasciare spazio a qualcuno più giovane e ritagliarmi un ruolo più riparato. Farò il ciabattino, mi metto in un angolo e lavoro”

Roccavignale, il profeta del "presepe vivente" va in pensione

Dopo 36 edizioni, a 86 anni compiuti, Giambattista Oliveri, il profeta del presepe vivente di Roccavignale, va in "pensione".

L'annuncio è stato dato questa mattina su Facebook. Si legge nella nota: "Aveva iniziato nel 1982, inventando il Presepe Vivente insieme al suo amico e compaesano Giampiero Rubino. Crearono il Presepe di Roccavignale dal nulla e lui, Giambattista Oliveri, scelse per sé il ruolo più impegnativo, quello del Profeta, la voce narrante che accompagna il visitatore in ogni scena, in tutte le serate. Non sarà più lui il Profeta del Presepe Vivente di Roccavignale e ancora non si sa chi verrà scelto per sostituirlo. Certo, il vuoto che lascia è enorme, anche se in realtà il suo sarà solo un addio al ruolo, non al Presepe".

Tale manifestazione organizzata dalla Pro Loco di Roccavignale, impiega ogni anno oltre 250 persone tra figuranti e organizzatori. La rappresentazione si basa sui personaggi tipici evocati nei presepi tradizionali. Quest'anno, la Madonna sarà interpretata da Caterina Fracchia, 17enne  studentessa del liceo scientifico Calasanzio. Nel 2000 appena nata, aveva ricoperto il ruolo di Gesu Bambino. 

Spiega Oliveri sempre su Facebook: “Ho 86 anni e quello del profeta è il ruolo più esposto al freddo e alle intemperie. Preferisco lasciare spazio a qualcuno più giovane e ritagliarmi un ruolo più riparato. Farò il ciabattino, mi metto in un angolo e lavoro”. Uno spirito di collaborazione e disponibilità che Oliveri ha mostrato fin dall’inizio di quella che lui stesso definisce una “meravigliosa avventura.

Ricordo la sera in cui con Rubino ci venne l’idea di dar vita al Presepe – racconta – Discutevamo sulla necessità di organizzare qualcosa che potesse coinvolgere tutto il paese, ragazzi compresi. Ci venne l’idea di un presepe vivente e fin da subito l’idea fu ben accolta, ci diedero tutti una mano. La prima edizione la mettemmo su un po’ di corsa. Fabbricammo delle lunghe barbe finte e mettemmo giù un testo e i vari personaggi ispirandoci al racconto del Vangelo”. La prima edizione del presepe era organizzata solo su una serata poi, il successo ottenuto, spinse gli organizzatori ad ampliare l'offerta (Da due si passo in fretta alle tre serate odierne).

Ci fu fin da subito molta partecipazione – conclude Oliveri – Negli anni siamo riusciti a coinvolgere sempre più persone del paese, ampliando la rosa dei personaggi e aggiungendo anche gli artigiani, le taverne. Dopo quasi quarant’anni rimane la soddisfazione di aver raggiunto l’obiettivo e di aver creato dal nulla qualcosa che adesso tanti giovani lavorano per portare avanti”. Come oramai da tradizione, l'appuntamento con il presepe è fissato per le serate del 22, 23 e 24 dicembre nel borgo in frazione Strada.

Graziano De Valle

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