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Attualità | 09 novembre 2017, 13:30

Il CAI Finalese: “Sentieri e segnali, troppa anarchia. Facciamo chiarezza”

Spiegano i rappresentanti del Club Alpino Italiano: “Esiste una normativa regionale, che noi stessi abbiamo contribuito a definire insieme alla Regione, e che deve essere rispettata esattamente come il Codice della Strada”

Il CAI Finalese: “Sentieri e segnali, troppa anarchia. Facciamo chiarezza”

Come spesso succede, quando a Finale Ligure parla Danilo Basso si scatena il dibattito. Il noto “Highlander” dello sport finalese non ha paura di risultare scomodo e lo ammette: “Dico sempre quello che penso, senza interessi né economici, né politici, ma solo dettati dalle mie passioni e dalla mia esperienza nel campo dello sport”. Questa volta il tema è legato alla nascente Consulta dei Sentieri che il Comune di Finale Ligure potrebbe decidere di istituire (il condizionale è d’obbligo) su proposta di diversi operatori del territorio già presenti in seno alla Consulta dell’Ambiente. Secondo Basso sarà “l’ennesimo bellissimo progetto fatto da presunti scienziati che partono dal tetto invece che dalle fondamenta” (Leggi articolo QUI).

Il CAI Finalese, forte di decenni di esperienza sul fronte della sentieristica, del territorio e dell’outdoor, vuole esprimere la propria posizione in merito allo stato attuale dei percorsi outdoor del Finale. Spiega Federico Vergerio: “Abbiamo visto le dichiarazioni di Danilo Basso ed effettivamente abbiamo constatato anche noi che nel territorio finalese ci sono tanti sentieri o non tracciati o segnalati con troppe simbologie differenti che creano solo confusione e caos. Attualmente i sentieri gestiti dal CAI sono gli unici regolamentati dalla L. R. 24/2011 in materia di rete escursionistica ligure. Da questa legge regionale sono previsti dei pittogrammi che, dove effettivamente adottati, sono gli unici perfettamente a norma. Il CAI ha contribuito alla stesura di questa legge e ha firmato un protocollo d’intesa con l’ANCI. In realtà ci sono delle regole, perché nessuno le vuole rispettare, eccezion fatta per il CAI? Dovremmo essere interpellati quando si provvede a segnalare un sentiero, invece sembra che ognuno faccia come a casa propria, quando invece anche la FIE (Federazione Italiana Escursionismo) ha deciso di uniformarsi alla Legge Regionale tracciata insieme al CAI e, pertanto, sta dismettendo la propria segnaletica e adottando quella regionale”.

Conclude Vergerio: “I sentieri tracciati da noi ad oggi sono quello dei Carri matti, quello del Purchin e quello dedicato alla memoria del Vigile del Fuoco Ermano Fossati, e possiamo garantire che essi sono tracciati a norma regionale e nazionale. Il nostro intento naturalmente è quello di tracciare il più possibile, lo facciamo in maniera volontaria e per farlo ci servono i fondi che vengono destinati ad acquistare attrezzatura, pittura e frecce. Per chi volesse contribuire organizziamo anche corsi, siamo aperti a tutta la popolazione e chi è socio CAI è anche assicurato. Vogliamo unificare il più possibile la sentieristica, come avviene con il Codice della Strada, ad esempio. La normativa è vigente, ma troppi non la rispettano”.

Alberto Sgarlato

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