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Sanità | 09 novembre 2017, 16:14

Regione: Assistenti sociali, “da apprezzare il riordino nella valutazione e accreditamento delle strutture socio sanitarie”

Cabona, Presidente Ordine Liguria, “importante il continuo scambio di opinioni e consultazioni”

Regione: Assistenti sociali, “da apprezzare il riordino nella valutazione e accreditamento delle strutture socio sanitarie”

Il Consiglio regionale della Liguria dell’Ordine degli Assistenti sociali è stato audito dalla II Commissione Salute e Sicurezza Sociale del Consiglio Regionale Assemblea legislativa della Liguria sul riordino complessivo dei criteri di valutazione per l’accreditamento e gli standard minimi strutturali ed organizzativi delle strutture socio sanitarie residenziali e semiresidenziali.

“La proposta relativa ai requisiti di autorizzazione e accreditamento – si legge nel documento degli assistenti sociali liguri - costituisce indubbiamente un notevole e apprezzabile impegno di riordino complessivo della materia rispetto alla varietà e complessità delle strutture portando ad omogeneità i criteri di valutazione per l’accreditamento e gli standard strutturali e organizzativi”.

La professione – anche in coerenza con il relativo codice deontologico – condivide alcuni presupposti del manuale nel quale sono raccolti i nuovi criteri. In particolare, si legge, sulla centralità della persona, come soggetto il cui benessere deve pienamente comprendere gli aspetti del sociale e relazionale; sulla qualità delle attività e delle prestazioni e sulla continuità assistenziale tra ospedale e territorio tra le diverse realtà territoriali, tra sistema sanitario e sistema degli Enti Locali e sistema del privato sociale e non; sullo sviluppo della cultura del miglioramento e delle buone pratiche e sulla formazione continua come strumento fondamentale per incrementare le competenze e affrontare i processi di miglioramento necessari. Non mancano, tuttavia, alcuni rilievi.

“La figura dell’Assistente sociale – si legge ancora nel documento dell’Ordine ligure - dovrebbe essere prevista in tutte le realtà socio sanitarie sia residenziali che semiresidenziali, ambulatoriali e territoriali proprio per le specifiche competenze a curare e sostenere i rapporti famigliari e quotidiani e per sviluppare specifici progetti di natura socio riabilitativa e di integrazione”.

“Questa figura professionale – si legge ancora – deve essere indicata come figura specifica e non in alternativa ad altre, proprio per la sua competenza professionale e per non trascurare aspetti di vita dell’utenza fondamentali per il suo benessere”.

“Io credo che sia molto importante un continuo scambio di opinioni così come di consultazioni costanti tra i diversi attori che operano nel sociale – dice Giovanni Cabona, da poche settimane nuovo Presidente degli oltre mille assistenti sociali della Liguria; proprio per questo motivo ogniqualvolta si affrontano materie sociosanitarie o sociali sarebbe opportuno avviare in precedenza un confronto con i competenti organi regionali per consentirci di fornire il nostro specifico contributo professionale in modo adeguato e tempestivo proprio al fine di assicurare un miglioramento dei servizi ai cittadini”.

c.s.

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