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Attualità | 14 novembre 2017, 10:38

Loano e Finale Ligure letteralmente "stremate" dal punteruolo rosso

I commenti preoccupati dei sindaci Pignocca e Frascherelli: "La situazione è drammatica"

Loano e Finale Ligure letteralmente "stremate" dal punteruolo rosso

Il 13 novembre è stato un giorno di consigli comunali in quasi tutto il Ponente Savonese. E, a Loano e Finale, è tornato prepotentemente il tema del punteruolo rosso. A Loano l’argomento è stato affrontato in occasione dei punti relativi alle aree verdi del nuovo regolamento edilizio, mentre a Finale è stato citato durante la fase del “question time”.

Ebbene, i commenti dei sindaci Ugo Frascherelli (Finale) e Luigi Pignocca (Loano) sono praticamente identici e sovrapponibili, nonostante comuni diversi, con caratteristiche diverse.

Commenta Pignocca: “Quando cinque anni fa mi avevano detto ad un convegno che entro 15 anni le palme sarebbero sparite dai nostri paesaggi avevo pensato a una boutade eccessiva e sensazionalista. Ora inizio a temere che sarà proprio così. La situazione è drammatica”.

Spiega Frascherelli: “Il problema è che il punteruolo attacca principalmente la Canariensis, che è la specie di palma più diffusa in Riviera Ligure, ma si nutre anche di tutte le altre tipologie di palma”. In merito, Pignocca esemplifica con un paragone alimentare: “Diciamo che è come se il punteruolo, dopo aver finito le lasagne, attaccasse il minestrone. Abbiamo infatti chiesto in Regione agli esperti che tipo di piantumazione vogliamo adottare per sostituire la Canariensis e c’è stato risposto, nel caso si voglia restare sulle palme, di diversificare il più possibile, in modo da creare anche una fase di confusione e smarrimento nel parassita, perché per adesso le statistiche dimostrano che se la Canariensis viene divorata dall’insetto in 10 casi su 10, con altre specie di palma per ora siamo a una media di 1 su 10. In questo modo si spera di rallentare la propagazione del punteruolo finché non si sarà trovato un rimedio. Ma per ora la cura non esiste, ci sono soltanto palliativi, per cui temiamo che anche differenziando i palmizi la loro distruzione sarà rallentata, ma avverrà comunque inesorabile”.

Frascherelli, da Finale, cita un altro esempio: “Il governo spagnolo aveva allestito un apposito centro Canariensis sperimentale a Valencia ed esso è stato completamente devastato dal punteruolo, nonostante in quel programma di ripopolazione fossero stati investiti oltre 10 milioni di euro di fondi statali”.

Ambedue i sindaci spiegano che l’unico luogo in cui il parassita è stato debellato è un’isola delle Canarie ma, proprio trattandosi di isola, ha un ecosistema talmente unico e particolare da non poter essere presa ad esempio.

Alberto Sgarlato

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