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Savona | 20 novembre 2017, 16:33

Carige, l'ad Fiorentino: "La prima banca italiana che ce la fa da sola"

Decisivo il sostegno compatto del nucleo di soci stabili. Soddisfatto l'amministratore delegato Paolo Fiorentino: "Aumento di capitale con la forza degli azionisti, la capacità di confrontarsi con il mercato, la credibilità del management e dei dipendenti"

Carige, l'ad Fiorentino: "La prima banca italiana che ce la fa da sola"

Un weekend incandescente, dal quale ne esce con un sospiro di sollievo e rinnovato incoraggiamento. Al giro di boa Paolo Fiorentino, amministratore delegato di Banca Carige, riparte dagli atti firmati con Deutsche Bank, Credit Suisse e Barclays per l'aumento di capitale. Si scioglie così, dopo trattative laboriose ma rapidamente efficaci, il nodo che la scorsa settimana ha tenuto con il fiato sospeso l'economia ligure e tanti risparmiatori. La banca ha già depositato il prospetto informativo in Consob: l'auspicio è quello di attivare l'aumento durante la prossima settimana.

"Tra venerdi e sabato abbiamo blindato l'aumento di capitale - spiega l'ad Fiorentino - Il consorzio di garanzia delle tre banche ha sottoscritto il contratto di underwriting. Abbiamo incassato la fiducia dei nostri azionisti storici, a partire dalla famiglia Malacalza che con grande sforzo e determinazione ha confermato il suo appoggio, così come il secondo azionista Volpi, ma anche Spinelli, Coop Liguria, le Fondazioni. Devo dire che c'è stato un grandissimo supporto da parte dei nostri azionisti; uno zoccolo duro per l'aumento di capitale. Ma si sono aggregati anche altri investitori, italiani e internazionali, che garantiscono di fatto una gran parte dell'aumento di capitale prima ancora che arrivi il retail, che ci auguriamo si aggiunga in modo massivo agli azionisti storici".

Il gruppo Malacalza e la finanziaria di Gabriele Volpi si sono impegnati per le rispettive quote, pari al 17,6% e al 9,9% (limite al quale Volpi poteva arrivare), che permetteranno l'aumento di capitale di 560 milioni di euro. A sostenere la ricapitalizzazione ci sono inoltre Coop Liguria e Aldo Spinelli, titolari del 3,4% del capitale, e altrettanto la Fondazione, che dovrà essere autorizzata dal Mef.

Un'operazione che dopo alcune giornate convulse ha permesso di sbloccare la partita con Credit Suisse, Deutsche Bank e Barclays, i tre istituti finanziari che garantiranno il completamento della ricapitalizzazione della banca genovese. Fiorentino ha lavorato "a testa bassa", ma alla fine ha composto il mosaico.

"Dobbiamo a questo punto dire, con un certo orgoglio, che siamo la prima banca italiana che, pur vivendo un momento di difficoltà, coglie l'obiettivo di ricapitalizzarsi e ce la fa da sola. Con la forza dei suoi azionisti e le sue capacità di confrontarsi con il mercato, insieme alla credibilità del management e dei dipendenti. Con la forza del nostro network", sottolinea Paolo Fiorentino.

"E' un momento importante per la Liguria: dimostriamo che Carige e la regione stanno uscendo da questa situazione nel miglior modo possibile", conclude l'amministratore delegato di Banca Carige.

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