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Politica | 25 novembre 2017, 17:14

Il Question Time di Alessandro Di Battista fa tappa ad Albenga

Il parlamentare del Movimento Cinque Stelle: "I vostri portavoce di zona mi tengono costantemente al corrente sulle vostre problematiche"

Foto Silvio Fasano

Foto Silvio Fasano

“Question Time On The Road” il tour del Movimento 5 Stelle fa tappa ad Albenga, dove Alessandro Di Battista ha incontrato simpatizzanti e curiosi per quello che è stato un comizio “fuori dalle righe”.

L'intento quello rivolgersi sopratutto a chi è scettico, a chi ha perso fiducia nella politica e a chi non va più a votare.

La formula inedita, quella del ‘question time’, una sorta di botta e risposta in diretta con i presenti senza nessun filtro o censura.

Spiega Di Battista: "Non sono un parlamentare di questa zona, ma della Repubblica Italiana, ma sono costantemente aggiornato dai vostri portavoce locali su tutte le problematiche sul territorio, dalla crisi occupazionale alla microcriminalità, alla sanità.

Iniziative come queste ci servono per far capire ai cittadini che il Movimento 5 Stelle sono gli unici ad avere un programma, le altre forze fanno grandi alleanze, soltanto per vincere le elezioni, ma non hanno proposte".

Di Battista passa poi ad elencare le iniziative che il Movimento intende portare avanti, dal reddito di cittadinanza a quello che egli stesso definisce "un pacchetto giustizia abbastanza duro".

Sulle recenti elezioni in Sicilia, Di Battista commenta: "Un risultato straordinario ma inquinato dal voto di scambio, un cancro del Paese".

E conferma la volontà di non ricandidarsi: "Si può fare politica anche fuori dal Parlamento", e garantisce la propria volontà di sostenere Di Maio: "Sarò felice di fare campagna per Di Maio senza essere io il candidato in prima persona, noi non siamo attaccati alla poltrona, non ci interessano le persone ma le cose da fare".

 Ecco qualche esempio dei numerosi "botta & risposta" che si sono susseguiti tra il pubblico albenganese e Alessandro Di Battista:

Come si pone il Movimento 5 Stelle sulle legge Fornero?

"La Legge Fornero l'hanno votata tutti tranne la lega nord. Noi la vogliamo cambiare. Non è possibile alzare continuamente l'età pensionabile. E non fatevi ingannare da quei partiti che proprio sulla legge Fornero costruiscono la loro propaganda".

Quali sono le vostre proposte per chi ha 50 anni e si ritrova senza lavoro? 

"Noi portiamo avanti il progetto del microcredito finanziario con il nostro taglio agli stipendi. Questo serve per consentire alle persone di iniziare attività e diventare imprenditori.

Per chi ha perso lavoro noi vogliamo agire in maniera concreta, non con l'assistenzialismo ma con reddito di cittadinanza.

Lo stato deve aiutare i suoi cittadini. Sono manovre che esistono in tutta Europa e noi le vogliamo portare in Italia.

Un altro importante provvedimento è quello della creazione di una Banca pubblica di investimento come quella che già esiste in Germania per dare prestiti all'impresa. So le preoccupazioni che avete anche qui con le banche, ad esempio con il gruppo Carige. La Banca d'Italia deve essere riformata e la banca pubblica di investimento dovrà finanziare imprese con tassi di interesse accettabili".

Qual è la vostra posizione sullo ius soli?

"Sullo Ius Soli ci siamo astenuti perché crediamo che la cittadinanza debba essere trattata a livello europeo e chi è cittadino italiano è cittadino europeo. Noi nella Camera ci siamo astenuti e così faremo al Senato".

Come farete ad affrontare il tema del risanamento dei conti pubblici?

"La corruzione in Italia oggi costa 60 milioni di euro. Fare una legge anticorruzione sarebbe il primo modo per risanare i nostri conti. Noi abbiamo fatto la prima legge che tutela le persone che denunciano la corruzione. Inoltre vogliamo stoppare la prescrizione, un tema importante anche per la microcriminalità".

Come si può affrontare il tema immigrazione?

"Noi vogliamo aumentare i fondi per i programmi di cooperazione internazionale, in modo da poter aiutare le persone dove si trovano. Dobbiamo salvare le vite umane in mare, non dobbiamo prendercela con le persone in difficoltà ma dobbiamo accogliere in maniera equa le persone in difficoltà in tutta Europa e non solo in Italia e dobbiamo rimpatriare chi non ha diritto a stare qui. L'immigrazione clandestina è il nuovo finanziamento ai partiti. Dobbiamo dire no a tutto questo".

E il "Dibba", come lo chiamano amichevolmente i suoi sostenitori, non risparmia una frecciata al mondo dell'informazione: "Le fake news non sono solo quelle che girano in rete, ma sono anche quelle che a volte escono sui grandi giornali e che provano ad affidarci. Ce l'hanno con noi perché vogliamo tassare Mediaset, togliere i finanziamenti pubblici ai giornali e agire sulla Rai". 

Di Battista non risparmia nessuno: "Quando vado io in televisione mi fanno interrogazioni e non interviste, quando va Renzi gli danno il microfono e se ne vanno".

Ma il parlamentare pentastellato vuole precisare che non si tratta di ostilità preconcetta: "Noi non combattiamo i giornalisti ma gli editori impuri. Noi vogliamo informare i cittadini su chi c'è dietro all'informazione. Per contrastare il fenomeno delle fake news è necessario leggere con attenzione tutti i tipi di notizie, avendo ben presente anche cosa c'è dietro a queste.

La libertà di stampa si ha anche quando non si ha la commistione tra interessi pubblici e ori".

Di Battista conclude passando in rassegna la sanità: "Ci hanno messi gli uni contro gli altri. Lo scandalo di Albenga inizia dall'ex ospedale ormai dismesso.  Ci hanno promesso un ospedale innovativo dimenticandosi che ci sono qui vicino altri ospedali importanti. L'ospedale subisce continui tagli da parte della Regione. Questo tema è sempre stato portato in consiglio comunale, ma in realtà per la sanità sono tutti responsabili sia Forza Italia che PD. Nel 2018 andremo a bando per la privatizzazione degli ospedali. 

Anche nella sanità c'è corruzione. La politica investe in sanità proprio per questo.

Dobbiamo vigilare a livello locale e bloccare le commistioni tra sanità e politica e le nomine Asl non devono dipendere dalla politica altrimenti si finirà sempre con il fare solo quello che dicono i padroni.

Noi abbiamo ancora una delle migliori sanità del mondo ma la stanno svendendo ai privati. Per questo motivo è importante tenere separate politica e sanità".

Mara Cacace

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