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Attualità | 05 dicembre 2017, 14:44

A Finalmarina un meraviglioso presepe artistico nella chiesa appena restaurata

Nella parrocchiale di San Giovanni Battista rivive l'antica e nobile tradizione dei "Macachi" di Albisola

A Finalmarina un meraviglioso presepe artistico nella chiesa appena restaurata

Tolte le impalcature, la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Finalmarina è tornata a farsi ammirare in tutto il suo splendore, perfettamente restaurata.

In queste giornate fresche ma, tutto sommato, miti di inizio dicembre è un piacere soffermarsi nella piazza ad ascoltare i commenti soddisfatti dei passanti, soprattutto degli anziani del paese, che apprezzano il lavoro svolto.

Ma le sorprese non finiscono qui: infatti, domenica 10 dicembre, dopo la S. Messa, sarà inaugurato un nuovo, bellissimo presepe artistico. A realizzarlo è Nadia Saccone, personaggio molto noto per il suo impegno nell’animare la vita sociale e culturale finalese (tra le altre cose, è lei che organizza la sfilata di Carnevale ed è anche la bella “Befana” del cimento invernale). Ci racconta Nadia: “Innanzitutto devo dire grazie a Biagina, Giovanni e Giorgio che mi hanno aiutato molto nella realizzazione del presepe, non ho fatto tutto da sola. E un grazie speciale ad Andrea Stecco che mi ha procurato i preziosi "Macachi". 

Per me questo è il primo anno, prima di me se ne occupava Delfio Dall’Ara che però, con l’incarico di presidente della Croce Bianca di Finalmarina, ha sempre meno tempo a disposizione. Con il fatto che Delfio è sempre stato impegnato anche con il palio e, in generale, con gli sport della marineria, gli anni passati allestiva il presepe dentro una barca, a simboleggiare un’unione tra le due cose. Il nostro sarà sicuramente una cosa diversa”.

Noi di Savonanews abbiamo avuto il privilegio di dare una “sbirciatina” dietro il sipario prima dell’inaugurazione e possiamo confermare che il lavoro svolto è davvero bellissimo: su 12 metri quadrati sono posizionate circa una cinquantina di statuine di grandi dimensioni e 150 pezzi più piccoli. Queste vere e proprie opere d’arte appartengono alla nobile e antica tradizione cosiddetta dei “Macachi” di Albisola. Attorno alla fine dell’ottocento dai grandi ceramisti albisolesi le “figurinaie”, cioè le donne che realizzavano le statue del presepe, erano guardate quasi con disprezzo e, secondo gli artisti della ceramica, i loro manufatti erano talmente brutti da meritare di essere chiamati “macachi”. Oggi questa tecnica di realizzazione è invece diventata un tratto distintivo della cultura ligure, i macachi d’epoca sono amati e ricercati come oggetti di grande valore storico e collezionistico e oggi sorgono persino delle scuole specializzate per riprodurre i macachi nel gusto e nello stile di un tempo.

Nadia Saccone ci spiega che sono stati necessari due mesi di lavoro, per una media di 3 ore al giorno, per assemblare tutta questa struttura nella quale troviamo luci, ruscelli di acqua corrente e musica.

A questo punto non resta che invitare tutti, residenti e turisti, ad assistere all’inaugurazione di questo bel presepe artistico nella chiesa di S. Giovanni Battista dalla facciata riportata a nuovo splendore.

Alberto Sgarlato

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