Economia - 16 gennaio 2018, 09:30

“Ci hanno definito la Apple delle calzature, la scarpa 2.0 al servizio del viaggiatore”: intervista a Giò Giacobbe, ideatore del concept ACBC

La storia delle scarpe ACBC e di Giò Giacobbe e Edoardo Iannuzzi, due giovani imprenditori italiani con il sogno di rivoluzionare l'industriria delle calzature con un prodotto innovativo, customizzabile e sostenibile

“Ci hanno definito la Apple delle calzature, la scarpa 2.0 al servizio del viaggiatore”: intervista a Giò Giacobbe, ideatore del concept ACBC

Una scarpa 2.0, capace di adattarsi alle esigenze e alla vita sempre più dinamica e frenetica di uomini e donne del nuovo millennio. E' una bella storia di innovazione e di imprenditoria italiana quella che ci racconta Giò Giacobbe, trentenne sanremese e volto noto dell'industria della moda, che ha lanciato un progetto di calzatura rivoluzionaria: ACBC. 

Il nostro Giò, che avevamo conosciuto come Manager per lo sviluppo commerciale del gruppo Trussardi in Cina (leggi qui articolo Sanremonews) è infatti tornato in Italia e, assieme al partner e amico Edoardo Iannuzzi e con il supporto della Media Company Triboo Media, sta lanciando un nuovo concept di scarpa. Una innovazione che si preannuncia dirompente.

Prova ne sono i vari milioni di views e condivisioni che hanno fatto diventare le scarpe ACBC un fenomeno virale sui social di tutto il mondo (GUARDA qui ultimo video), fino a raccogliere oltre 700 mila dollari sulle piattaforme di crowdfunding. Oggi, a due anni di distanza dall'inzio dei lavori, la sua creatura, ACBC è in commercio e pronta a sbarcare in forze sul mercato. Abbiamo raggiunto proprio Giò al telefono e, in questa lunga chiacchierata, ci spiega di cosa si tratta.

Come nasce l'idea/ il concept delle scarpe ACBC?

“Tutto nasce un paio di anni fa, da una intuizione e dalle esigenze di un viaggiatore. Vivevo in Cina, dove lavoravo per un grande gruppo del Made in Italy, ed ero sempre in viaggio. Solo nel 2016 ho preso 150 voli in tutta l'Asia e uno dei problemi principali di chi viaggia è proprio la calzatura. Così, assieme al mio partner Edoardo, abbiamo iniziato a studiare il problema e ci siamo resi conto che è un problema che coinvolge ogni aspetto della giornata, per tantissime persone e non solo per i grandi viaggiatori: il mondo è cambiato, gli stili di vita sono cambiati, ora tocca alle scarpe...”

Una evoluzione che parte dal viaggiatore, quindi, ma che si rivolge a tutti.

“Esattamente, basti pensare a quanto oggi infatti le persone siano sempre più “nomadi” e in costante movimento, anche solo rispetto a pochi anni fa. Sia dal punto di vista dei viaggi che, anche e soprattutto, come stile di vita quotidiano. In una giornata ci si sposta da casa al lavoro, alla palestra, al lavoro ancora fino alla cena o all'aperitivo: è una tendenza inarrestabile e, siamo convinti, che andrà ad aumentare ancora di più per le generazioni future. Quindi, siamo partiti da una esigenza e ci siamo messi al lavoro per soddisfarla. Stava nascendo ACBC."

In cosa consiste quindi il concept ACBC?

“Si tratta di una scarpa componibile, composta da due elementi distinti. Da una parte la suola, che è declinata in 3 tipi e stili diversi: da quella strettamente classica a quella casual, fino a una base running, con una soluzione per ogni esigenza. A queste si abbinano più cover, una diversa dall'altra, che si integrano direttamente sulla base e rendono la scarpa completamente personalizzabile. Ad oggi abbiamo già studiato 80 diversi tipi di tomaia, dalla Duilio alla Surfer, con infinite possibilità di personalizzazione. Una vera e proprio scarpa 2.0”.

Come vengono unite le due parti?

“Il punto forte della scarpa è proprio il sistema di cerniera, capace di unire la tomaia alla suola: è un sistema brevettato internazionalmente che è stato alla base della nostra ricerca negli scorsi anni. L'innovazione non è solo nel concetto e nello stile ma anche e soprattutto nella tecnologia, come utilizzo e sviluppo dei materiali, per garantire la massima qualità possibile. Per farlo, sottoponiamo le nostre calzature ai test più stringenti del mercato ed anzi, lo facciamo con standard ancora più alti della norma: le ACBC si sono rivelate perfettamente funzionanti e performanti, ed oggi siamo pronti al lancio”.

La stampa di settore vi ha definito la “Apple delle calzature”, un paragone molto stimolante…

“Eh si, un paragone molto ingombrante, ma che ci onora principalmente perché Apple è sinonimo di qualità, design e innovazione senza compromessi. Per noi è un augurio, più che una definizione vera e propria, una aspettativa che sognamo di soddisfare, con la nostra visione: scarpe da viaggio, customizzabili, personalizzabili e che hanno a cuore l'ambiente. Infatti le ACBC sono in grado di ridurre l'impatto ambientale della produzione delle suole, di gran lunga è la parte più inquinante delle calzature. Le nostre suole sono modulari, riutilizzabili, e lavabili in lavatrice, per il massimo comfort”.

Quali i prossimi passi?

“Siamo in piena fase di lancio, da più di un mese: lo shop online è attivo e sui social le ACBC sono virali, con milioni di views. Inoltre abbiamo già dieci Store monomarca in Cina e nel Sud-Est asiatico. Grazie alle nostre partnership di distribuzione ora ci stiamo dedicando allo sviluppo commerciale anche in Sudamerica, Stati Uniti e, ovviamente, in Europa e in Italia: presto un nostro negozio monomarca in Via Vittorio Emanuele, proprio a Milano. Perché l'Italia è la nostra casa, dove sono tornato a vivere dopo anni all'estero, dove lavoro e dove voglio investire”.

Da Milano a Sanremo, dove sei cresciuto, il passo è breve. Ti rivedremo in riviera?

“Tra i miei progetti cìè sicuramente quello di tornare prima o poi, e non solo da turista, ma magari con un progetto concreto di sviluppo imprenditoriale, di ricerca e sviluppo. Per ora, ovviamente, solo una idea, ma a volte, come per ACBC, dalle idee e dai sogni può nascere qualcosa di grande”

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