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Solidarietà | 23 gennaio 2018, 17:40

A Millesimo una giornata "sul filo della memoria"

Furono tanti i partigiani millesimesi trucidati durante il secondo conflitto mondiale

A Millesimo una giornata "sul filo della memoria"

Dal 2005, con risoluzione dell’ONU, il 27 gennaio è divenuto il giorno della Memoria nel mondo: infatti proprio il 27 gennaio 1945 fu liberato il campo di concentramento di Auschwitz e simbolicamente terminò il periodo più cupo della storia recente. Ma già prima di allora l’Italia aveva istituito il Giorno della Memoria, “in modo da conservare nel futuro la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa e affinché simili eventi non possano mai più accadere”, come recita il testo della legge del 2000.

“Quelli che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo”, epigrafe di uno dei tanti campi di concentramento europei, è un forte monito a dedicare più tempo alla Memoria, per utilizzarla come una sorta di "protezione" per il futuro.

 

In questa prospettiva e seguendo un preciso percorso, quest'anno Millesimo propone le celebrazioni secondo il programma "Sul filo della Memoria: Millesimo ricorda Millesimo".

Nel comune valbormidese il Tempo della Memoria prenderà l'avvio a fine gennaio, ma non si limiterà ad un giorno soltanto e proseguirà fino all’anniversario della Liberazione.

 

I primi passi verranno fatti iniziando ad offrire ai ragazzi della scuola secondaria e alle classi quinte della scuola primaria “un sostegno alla formazione storica, dalla documentazione alla ricerca, per lo sviluppo di un modello di cittadinanza attiva”come indicato nel protocollo d’intesa Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca MIUR- Associazione Nazionale Partigiani d'Italia. I rappresentanti del Coordinamento ANPI Valbormida, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Luzzati, nell’ambito di una serie di incontri presso i diversi plessi del territorio, propongono ai ragazzi di Millesimo il 26 gennaio una conversazione sulla storia del nostro paese durante la guerra. Il quadro si farà più generale ricordando coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si opposero allo sterminio ed a rischio della propria vita salvarono altre vite. L’incontro farà da cornice introduttiva a due proiezioni al cinema Lux per l’occasione riservato agli studenti: “La Chiave di Sara” di Gilles Paquet-Brenner con Kristin Scott Thomas e “Corri ragazzo corri” di Pepe Danquart.

 

Il momento successivo di “Millesimo ricorda Millesimo” sarà dedicato alle riflessioni con tutti i cittadini. Nell’ambito del programma di lezioni dell’Univalbormida, coordinata dalla Biblioteca Comunale Cesare Garelli, saranno inseriti degli incontri straordinari tra febbraio e marzo, aperti non solo agli iscritti ma, eccezionalmente, a tutti. Sarà un excursus dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia puntato sulla storia locale, su episodi avvenuti nel nostro territorio e soprattutto sul ricordo delle persone che non sopravvissero alla guerra e alle persecuzioni.

 

Come gli antifascisti Silvio Melogno , Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla memoria, catturato dai nazifascisti, torturato, detenuto a Ceva e fucilato il 23 marzo 1945; Arturo Giacosa e Carlo Rebagliati , millesimesi uccisi per rappresaglia nel ’43, alcuni giorni dopo Natale. La loro storia, narrata pochi anni fa dallo scrittore Antonio Martino e pubblicata su Quaderni Savonesi, già in questi giorni è disponibile per tutti i lettori in biblioteca, in breve dossier cartaceo.

 

I dibattiti si amplieranno poi su tematiche costituzionali, sulla libertà negata, sull’integrazione razziale, argomenti purtroppo sempre tragicamente attuali. Il Filo della Memoria giungerà infine all'Anniversario della Liberazione del 25 aprile, con altre iniziative, che verranno proposte via via.

Sarà l’occasione per la sezione Anpi di Millesimo di ricordare i partigiani cui è dedicata: oltre al già citato Silvio Melogno, caduto ventunenne poco prima della fine della guerra, anche il millesimese Ugo Longoni.

Classe 1923, nome di battaglia Gioia (“perché la vita è sempre una gioia”, diceva) Ugo Longoni, scomparso pochi anni fa, si arruolò volontario a 16 anni e a 20 anni, dopo la disfatta del Nord Africa, tornato rocambolescamente in patria, si unì alla Resistenza. Sfuggendo ai rastrellamenti, testimone dell’eccidio di Boves, ebbe l’incarico di capo armiere; rimase nelle file dei partigiani fino alla fine della guerra e fu tra i protagonisti della liberazione di Millesimo e poi di Savona. Gli fu conferita, oltre alla Croce al Valor Militare, anche la Medaglia di Bronzo per la Resistenza.

c.s.

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