Il MoVimento 5 Stelle torna ad affrontare l'argomento relativo alla sperimentazione della distribuzione per conto (DPC) dei farmaci (quelli classificati “A-PHT”) presso le 584 farmacie convenzionate e risponde così a Federfarma che già aveva replicato proprio al pensiero esposto dal M5S (vedi articolo allegato):
"Non abbiamo nulla contro i farmacisti, né contro il concetto in sé della distribuzione dei farmaci PHT tramite le farmacie convenzionate - spiegano i rappresentanti del MoVimento Salvatore, Melis e Mantero - ma la nuova sperimentazione, così com'è pianificata, rappresenta un aggravio inaccettabile per le casse regionali. Parliamo di un aumento complessivo di quasi 2 milioni di euro all'anno, di cui a pagare lo scontrino saranno i cittadini".
"I risparmi ottenuti in questi 17 anni dal modello Asl 1 di distribuzione dei farmaci ad alto costo sono chiari e certificati dalla Corte dei conti - proseguono gli esponenti pentastellati - con un contemporaneo miglioramento del servizio e la possibilità per i pazienti gravi e senza assistenza familiare di ricevere i farmaci a domicilio. In nome di interessi che nulla hanno a che fare con quelli dei liguri, Toti e Viale hanno cancellato con una passata di spugna uno dei pochi modelli virtuosi in una sanità ligure devastata da decenni di governi regionali di centrosinistra e centrodestra".
"Siamo disponibili a qualunque confronto costruttivo con i farmacisti, che possono fare tranquillamente utili rinunciando, di concerto con Alisa, a questo inaccettabile aggio e allargando la clientela, che poi acquisterà altri prodotti. Ma non possiamo accettare l'idea che si faccia business con le tasche dei cittadini e sulla pelle dei pazienti, in alcuni casi anche gravi" concludono Alice Salvatore, Andrea Melis e Matteo Mantero.