Curiosità - 18 marzo 2018, 09:04

Convegno a Genova "Il secolo di ferro dell'intolleranza tra streghe e untori"

Lunedì 19 marzo 2018 alle ore 17 presso la Biblioteca Universitaria di Genova in Sala Conferenze

Convegno a Genova "Il secolo di ferro dell'intolleranza tra streghe e untori"

Lunedì 19 marzo 2018, alla Biblioteca Universitaria di Genova, in Sala Conferenze alle ore 17, prosegue il ciclo di sette incontri Narrazioni storiche con il terzo appuntamento dedicato a Il secolo di ferro dell’intolleranza. Streghe untori e posseduti nell’Italia del Seicento. Conferenza di Paolo Portone (Roma), direttore scientifico del Centro Insubrico di Ricerche Etnostoriche (Como) e Curatore del Museo Etnostorico della Stregoneria di Triora. Letture di Gianluca Bottoni (attore e regista); Mara Roberto (attrice).Nell’Italia del Seicento, della Chiesa controriformata e della supremazia spagnola, dove ogni forma di dissenso religioso e politico era duramente repressa, si registrò paradossalmente il declino delle accuse di stregoneria diabolica.

Se i roghi diminuivano di numero, mentre in Europa se ne accendevano a decine, ciò non significò però in Italia né la scomparsa della paura nel Maligno, né quella della stregoneria diabolica. Si creò quindi una situazione particolare, una demonopatia senza caccia che rese possibile il controllo del maleficium e il contrasto del Maligno in altre forme, in principal modo attraverso la pratica esorcistica.Sebbene, in alcune regioni italiane, ancora a fine Cinquecento si continuasse a cercare le streghe, come a Triora, oggi sede del primo museo etnostorico italiano dedicato al tema della magia e della caccia alle streghe, per tutto il secolo successivo si registrò una drastica diminuzione delle incriminazioni per stregoneria diabolica: quasi sconsolato il demonologo francescano Ludovico Maria Sinistrari, doveva ammettere che in Italia, ormai da diversi decenni “non si bruciavano più le streghe”.

Il Diavolo e le sue schiere di accoliti continuarono ad alimentare nuove ondate demonopatiche, nei conventi femminili oppressi dalle rigide regole monastiche e tra le masse urbane sconvolte dalle ricorrenti epidemie pestilenziali, come quella che a Milano nel 1630, alimentò la diceria degli untori, immortalata da Manzoni nel suo capolavoro. Per contrastare la perdurante minaccia diabolica, tuttavia, almeno in Italia, non fu più necessario portare Satana in tribunale. Ingresso libero

Christian Flammia

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