La stazione spaziale cinese Tiangong 1 sta per cadere in modo incontrollato sulla terra.
Tiangong 1 è il primo modulo sperimentale cinese ed è stata lanciata nel 2011 dal centro spaziale di Jiuquan nel deserto di Gobi, fino a raggiungere, con un'inclinazione orbitale di 42.78 gradi sull'equatore, un'altezza di apogeo (il punto più distante dalla Terra) di 344 km e una di perigeo (il punto più vicino alla Terra) di 197 km.
Da marzo 2016 ha iniziato una lenta e progressiva discesa sulla Terra che si concluderà in una finestra temporale che si apre il 29 marzo e si chiude il 3 aprile 2018.
L'ASI (Agenzia Spaziale Italiana) ha comunicato che la caduta dei frammenti è al momento prevista nel periodo tra il 28 marzo e il 04 aprile all'interno della fascia di dispersione -44°S e +44° N, ossia nelle Regioni a sud dell'Emilia Romagna inclusa.
Tuttavia stabilire con precisione le aree dove potrebbe avvenire l’impatto è estremamente difficile e, quindi, la finestra temporale e le traiettorie di impatto al suolo potranno essere definite con maggiore precisione nelle 36 ore precedenti il rientro.
ASI curerà la fase di organizzazione e interpretazione dei dati avvalendosi del supporto di altri Enti, nazionali e internazionali, e svolgendo il ruolo di raccordo e divulgazione delle comunicazioni ufficiali, al fine di fornire al Dipartimento di Protezione Civile tutte le informazioni disponibili ed una sintesi completa ed aggiornata delle situazioni in atto.
Occorre precisare che è assai improbabile ad ogni modo che l’impatto possa avvenire in Italia, tuttavia la Protezione Civile sul suo sito ufficiale ha emesso una nota di autotutela:
Ricordiamo che eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi.
Tuttavia, sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di autoprotezione qualora si trovi nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
• è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;
• i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
• all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;
• è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell'impatto;
• alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all'impatto e contenere idrazina. In linea generale, si consiglia a chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a un distanza di almeno 20 metri, di segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.