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Attualità | 11 aprile 2018, 11:39

Savona, le navi da crociera inquinano? La soluzione sarebbe l’elettrificazione delle banchine

Ieri si è svolto nella libreria Ubik l’incontro organizzato da Italia Nostra su questa tematica grazie anche al supporto del servizio di Rai Tre

Savona, le navi da crociera inquinano? La soluzione sarebbe l’elettrificazione delle banchine

Nel pomeriggio di ieri si è svolto un incontro dal titolo “Costa sei la benvenuta... ma spegni i motori”, organizzato  nella biblioteca Ubik di Savona dall’associazione Italia Nostra sul caso dell’inquinamento delle navi da crociera.

L’ingegner Roberto Cuneo presidente regionale di Italia Nostra e il dottor Angelo Zoia portavoce del comitato “Savona Porto Elettrico” si sono occupati di esporre la problematica anche grazie al supporto del servizio andato in onda su Rai 3 nel programma “Indovina chi viene a cena”.

È stato stimato, sul ponte di una da crociera, che sono circa 160.000 mila le particelle ultrafini per cm cubo che colpiscono l’aria, il gasolio di una nave ha una concentrazione di zolfo più grande rispetto al gasolio delle auto, lo scarto del processo di raffinazione del petrolio si chiama olio combustibile pesante, e contiene un’alta concentrazione di idrocarburi poliaromatici e metalli pesanti come nichel e vanadio. La salute dei cittadini è in serio rischio e a Savona le conseguenze sono altissime visto che in alcune giornate sono persino tre le navi attraccate al porto.

È stato verificato infatti, che in un valore massimo di 2000, nell’area della zona del porto savonese la concentrazione arriva a 19600 e questa criticità nasce dal fatto che i motori non vengono mai spenti.

“Tutto ciò lo possiamo sintetizzare come il ‘paradosso della Torretta’, è come se 1000 camion fossero con il motore acceso davanti nella zona del porto, con una grande differenza  che a terra esiste una regola, cioè i camion non possono sostare a motore acceso, poco più in là, in mare tutto viene consentito” dice Roberto Cuneo.

Ma una soluzione esiste, cioè l’elettrificazione delle banchine, in Alaska e in California è obbligatorio, in Italia il primo porto a installarla è stato Livorno nel 2015: “Quando la nave arriva in porto la attacco a terra all’energia elettrica e spengo i motori. Questo porta vantaggi anche per una riqualificazione delle aeree portuali, ma purtroppo le altre tasse oltre ad un mancato obbligo frenano questa scelta” spiega Angelo Zoia.

Il Movimento 5 Stelle aveva presentato un emendamento in commissione bilancio compresa nella legge di stabilità 2014 e un disegno di legge del 2016 tuttora fermo.

Una buona notizia arriva dalla piattaforma Maersk di Vado dove, imposta dalla Regione su richiesta di Italia Nostra, sarà presente l’alimentazione elettrica. 

Luciano Parodi

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