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Eventi | 11 aprile 2018, 18:50

Le insidie del mondo-web svelate a Calice Ligure (FOTOgallery)

Grande partecipazione al seminario sul cyberbullismo organizzato presso l'aula multimediale scolastica

Le insidie del mondo-web svelate a Calice Ligure (FOTOgallery)

La capiente aula multimediale delle scuole di Calice Ligure era gremita di genitori (e anche qualche bambino) intenti ad ascoltare il seminario sulle minacce del web (dall’uso improprio dei social network al cyberbullismo) organizzato dall’Istituto Comprensivo di Finale Ligure e dalla Fondazione Franchi, con il patrocinio del Comune di Calice Ligure e di Unicef Liguria.

Dell’evento avevamo già dato notizia su Savonanews (leggi articolo QUI).

Dopo i saluti di rito di Monica Carretto, dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo di Finale Ligure, e del sindaco Alessandro Comi, molteplici sono stati gli argomenti messi sul tavolo nel corso del dibattito. I relatori Andrea Cartotto, direttore dell'Istituto Franchi, esperto in nuove tecnologie e membro del registro internazionale formatori IET, Marco Todaro, avvocato esperto in responsabilità civile e penale nell'uso della rete, dell'ordine degli avvocati di Imperia, e Katya Iannucci, psicologa del lavoro, formatrice e coach, hanno affrontato le molteplici implicazioni familiari, scolastiche, emotive e persino penali che tutta una serie di reati correlati al web possono scatenare.

Sì, esattamente. Anche penali. Perché è stato ricordato, ad esempio, che un insegnante a scuola è totalmente equiparabile a un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, per cui nel momento in cui (come purtroppo succede, in un’escalation di casi ai quali stiamo assistendo negli ultimi mesi) si pubblica su una piattaforma social un video nel quale viene aggredito, percosso o insultato un insegnante si configura (oltre alla diffamazione, l’aggressione o altro) il reato di oltraggio a pubblico ufficiale.

Sempre dal punto di vista legale sono stati elencati alcuni aspetti chiave della recente legge 71 del 29 maggio 2017, che introduce alcuni aspetti come l’obbligo di rimozione entro 48 ore del materiale diffamatorio posto sul web o la nuova procedura di ammonimento da parte del Questore, che può sfociare in formale querela. Proprio Imperia ha svolto un ruolo-pilota con il primo caso nazionale di applicazione di questa formula: una ragazza di 15 anni ha denunciato il suo ex fidanzato che la minacciava di pubblicare foto intime sul web e lui, a seguito della formula di ammonizione, è ora sotto processo per stalking.

E a scuola nasce la figura del “docente anti-bulli”: una figura di riferimento per tutti quei giovani che si sentono a disagio nel parlare di certi problemi in famiglia, ma che possono trovare in questo appoggio esterno una nuova tutela.

Oggi il web non è soltanto il mondo social, ma anche Whatsapp, ad esempio: una piattaforma di messaggistica istantanea che a livello giuridico è stata equiparata al rango di pubblica piazza nei casi di diffamazione.

Sul piano emotivo si è poi parlato del frequente problema degli “orfani digitali”, cioè i figli totalmente abbandonati alle minacce del web da famiglie poco attente. Oggi viene identificato il “genitore digitale” secondo tre diverse categorie: limitante (colui che vieta al minore qualsiasi approccio al web), abilitante (cioè colui che, al contrario, si disinteressa delle attività del figlio al punto da lasciargli carta bianca sull’uso della connessione a internet) e mentore (cioè disposto ad intraprendere un percorso condiviso con il figlio, guidandolo in ogni passo della navigazione e proteggendolo da eventuali rischi).

Concludendo: l’ottima partecipazione da parte di genitori attenti e attivi nel dialogo con i relatori lascia ben sperare sul fatto che l’istituto comprensivo Finalese sia ben popolato di “familiari mentori”.

Alberto Sgarlato

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