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Attualità | 18 aprile 2018, 08:32

Il caso di Epaminonda a Cairo: desiderio di notorietà, censura o esigenze sceniche?

Si continua a parlare della ormai famosa statua e lo si fa a livello nazionale

Il caso di Epaminonda a Cairo: desiderio di notorietà, censura o esigenze sceniche?

Non si placa la polemica legata al drappo rosso con il quale è stata “vestita” la statua di Epaminonda. Tutto è nato sabato scorso quando, in occasione dell’incontro: "Dialogo Interreligioso" promosso dalla Confederazione Islamica Italiana insieme alla Federazione Islamica Ligure, la statua è stata velata.

Ad innescare la “reazione a catena” la fotografia postata dall’artista http://www.savonanews.it/2018/04/16/leggi-notizia/argomenti/val-bormida/articolo/cairo-per-lincontro-dialogo-interreligioso-coperta-la-statua-di-epaminonda.htmlMario Capelli Steccolini sul suo profilo Facebook.

Mario Capelli si era occupato del restauro di Epaminonda riportandola alla luce e al suo splendore all’interno del Palazzo di Città di Cairo e, sebbene coperta solo per alcune ore e per esigenze “sceniche” è stato talmente colpito dall’accaduto dal decidere di postare sui social la fotografia della statua coperta.

Da qui il dibattito tra chi lo accusa di essere stato solo alla ricerca della notorietà e chi, invece si schiera al suo fianco e si dichiara indignato per quanto accaduto. A prendere posizione in primis esponenti di spicco della Lega, tra tutti Matteo Salvini che afferma: "Solo a me questa sembra una follia???".

Posizione più moderata da parte del primo cittadino di Cairo Paolo Lambertini che parla di fraintendimenti e strumentalizzazioni mentre i rappresentanti della comunità musulmana cairese parlano di “esigenze sceniche” e di un drappo posizionato per ricreare il rosso del deserto.

La verità, forse, sarà difficile da stabilire, ma una certezza c’è: l’interesse a livello nazionale sulla vicenda che senza dubbio porta ed ha portato una certa visibilità (positiva o negativa a seconda del punto di vista) sulla questione tanto da spingere l’artista a pubblicare un altro post per daregli opportuni chiarimenti del caso: “Mi rivolgo ai veri amici, fate attenzione a chi mi attacca per salire gratis sul carro della notorietà. Posso fugare dubbi venendo a parlarne con me alla mostra”.

Mara Cacace

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