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Val Bormida | 27 maggio 2018, 12:00

Le miserie della politica savonese tra apericene, curcuma e aggiungi un posto a tavola

La rubrica di Bruno Spagnoletti

Le miserie della politica savonese tra apericene, curcuma e aggiungi un posto a tavola

Il nome “Savona” finalmente echeggia sui Media nazionali per essere omonima dell’economista Paolo e per la sua controversa nomina a Ministro dell’economia del nuovo governo triunviro Conte– Di Maio – Salvini; è un bene che sia cosi, giacché l’ultima volta che la Città della Torretta è salita agli onori della cronaca nazionale, era per la “vexata questio” dell’ordinanza prenatalizia sulla pipì dei cani e delle loro deiezioni che hanno fatto sogghignare l’Italia intera.

In quest’ultima settimana, invece, le cronache locali si sono lungamente occupate della cosiddetta apericena della “curcuma” avvenuta nella Villa albisolese di Elda Olin Verney, con la partecipazione di un centinaio di Vip e Opinion Leader (resterebbe da vedere de che?) della Savona bene.

Mentre la Città affonda sempre più nelle classifiche che misurano la qualità della vita, la progressione reddituale, le speranze di lavoro, le diverse forme della povertà e la sua capacità attrattiva; mentre si presenta sempre più sporca (molti sottolineano lurida) e simile alle Città del Mezzogiorno di 20 anni fa; mentre i Centri veri del potere “occulto” restano immobili e uguali a se stessi da 20 anni e le male piante si riproducono per talea occupando tutti i posti di comando per appartenenza, scoppiano casi clamorosi e incredibili che di per se motiverebbero il “tutti a casa”, una gestione commissariale e nuove elezioni per un ripulisti chirurgico.

Com’è mai possibile che nell’impresa multi servizi dedicata alla pulizia della Città (ATA), sia sigillato il gas per mancato pagamento delle bollette con il risultato che ai netturbini (pardon operatori ecologici) sia impedito di fare la doccia a fine turno? Com’è mai possibile che su TPL l’unica Città – Provincia della Liguria a scegliere gara ed esternalizzazione del servizio della mobilità pubblica sia Savona? E com’è mai possibile che proprio in queste ore si giochi a rimpiattino tra Provincia e Comune sulla testa dei lavoratori, mentre la città è rimasta ancora una volta bloccata dall’ennesimo sciopero di TPL? E altri ne seguiranno?

Non trovo diversa spiegazione se non la caduta di autorevolezza e credibilità del Personale che governa la Città e la sua Provincia dove vengono premiate e valorizzate mediocrità a prescindere da competenze e merito; prevale una visione “povera” e quasi “miserabile” della politica costruita su rapporti amicali, di convenienza, di sussidio e di mutua assistenza di cerchi ristretti e autoreferenziali, sia nel Centro Destra, sia nel Centro Sinistra; un morbo che inizia a insediare persino il M5Stelle.

In un’acqua stagnante che sa di gora, acquitrino e palude spesso maleodorante, la politica ci mette del suo ad amplificare ulteriormente lo stacco con la Città e i suoi bisogni reali.

Sulla cena in villa Olin Verney, i Mass Media cittadini e qualche giornale online, si sono prodotti in ricostruzioni davvero fantasmagoriche con punte di invenzioni spettacolari: il messaggio era duplice, da un lato evidenziare la bramosia assessorile di Elda (che pur sussiste e non solo per colpa sua) “datemi un assessorato ovunque voi vogliate” (Savona, Albisola, Varazze, Canicattì) e, dall’altro organizzare un evento mondano per mostrare tutta la sua forza e potenza di consenso schierando la schiuma delle professioni della Savona bene, spesso “a loro insaputa”.

Pare, infatti, che più di un centinaio d’inviti non siano partiti dalla “povera” Elda, ma che ogni componente della Lista Civica Caprioglio 2.0 abbia provveduto a diramare 10/15 inviti generici a una “Apericena in Villa Olin” senza specificare il perché e il per come! Gli inviti erano talmente asettici e non finalizzati che si sono ritrovati, per caso, spalla a spalla Vip imbarazzati che mai avrebbero voluto più incontrarsi per precedenti storie personali, attriti e rotture famigliari: un tourbillon di relazioni andate a male, di rapporti spezzati e di cuori infranti e rinfrancati da nuove avventure….che Dio ce ne liberi.

In realtà pare che, stavolta, la fame e la sete assessorile della Verney non ci entri un fico secco, se non nella messa a disposizione della location voluta dal Sindaco e dal carico delle spese della cena con annessi e connessi.

Persino i setti cagnoni e cagnolini di Elda, non comprendendo il valore emblematico della festa, non hanno saputo stare al loro posto e si sono permessi (ahimè la natura) a fare festa e saltellare attorno alla Sindaca quando è arrivata – con la nota eleganza avvolta nel suo abito – accompagnata dal giovane Castagnino (noto alle cronache per un diverbio con la giovane assessore Barbara Marozzi, ma guarda un po’ il destino!).

La Sindaca pare non abbia gradito cotanto entusiasmo dei cani Verney (anche qui confermando cose note ai mortali residenti della Città dei Papi).

L’obiettivo di Ilaria Caprioglio era volto a sponsorizzare e far crescere le adesioni all’Associazione Alpha, presieduta da Luca Barbero che si pone come mission di dare spazio a persone che vogliano impegnarsi per la Città dell’area del Centro Destra e senza tessere di Partito; la Sindaca fa parte come socio onorario di Alpha, come ne fanno parte i Consiglieri Comunali della Lista Civica 2.0 come la Olin, la Saccone, Marabotto; Sotgiu, Venturelli e Dogliotti. Un’Associazione che – dicono i maligni – vorrebbe essere alternativa e concorrente con l’associazione Change e il modello arancioni di Toti, prefigurando una sorta di “modello savonese del centro destra” (Dio ce ne liberi). 

Il caso ha voluto che la visita di cortesia del Sindaco di Albisola Superiore Orsi per un breve saluto alla padrona di casa Elda, si sia trasformata in un sermone di quasi 45 minuti sulle virtù della curcuma tra lo stupore dei convenuti, la curiosità dei tanti che non riuscivano a cogliere dove volesse andare a parare e anche qualche imbarazzo e abbandono anticipato di campo e giardino per sfinimento.

Ciò che è certo, è che Franco Orsi abbia tolto “visibilità e ruolo” nell’occasione alla Sindaca di Savona e abbia offerto un formidabile assist al Governatore Toti di bacchettare (come non mai) la sua ex pupilla, con parole, giudizi e contestazioni mai ascoltate nella sala del Consiglio Comunale (in oltre due anni) né dalla ex Capogruppo del Pd Cristina Battaglia, né dalle altre forze di opposizione compresi i penta stellati.

Lenta, fiacca, apatica, incapace di cogliere le opportunità per la Città, inadeguata a costruire una cabina di regia e svolgere una funzione alta di mediazione e coordinamento, sono solo alcuni del Cahiers de doléances sparati da Toti. Ce n’è per l’asino e per chi lo mena, verrebbe da dire!

Ma pare che il senso vero della parabola della curcuma di Franco Orsi si avvicinasse assai al detto ambrosiano “Ofelè fa el tu mestè”;  quasi a significare in volgare “Cara Ilaria non stare sempre a lamentarti e fai il Sindaco: tieni pulita la Città (non lo è), attiva una politica sociale che stia in piedi, risolvi le assurdità delle Partecipate e svolgi un ruolo di Regia di area larga sulle questioni che contano: lavoro, sviluppo, traffico, porto, partecipate”!

E fu cosi che la nostra Sindaca entrata dal cancello di Villa Olin Verney pimpante (anche se una tanticchia intimorita e infastidita dai setti cani), ne è uscita politicamente un pochino vergata e randellata e costretta a repliche che sanno di nulla sotto vuoto spinto “Ci sono comuni governati da liste civiche con esponenti di area culturale di centro destra; se io posso essere l’interlocutore che li raccorda al centrodestra credo di fare una cosa utile per tutto lo schieramento. L’area urbana savonese è da considerarsi come un’unica città: problemi come quello del traffico, del trasporto pubblico, della sanità o della promozione del territorio o si affrontano insieme o non potranno mai essere risolti. A tale proposito, da un po' di tempo, abbiamo instaurato un dialogo con le Albisole e con il Levante all'insegna del realismo e della concretezza. Savona è la città capoluogo e credo abbia il dovere di cercare un coordinamento tra le Città del proprio comprensorio. Mi dispiace se qualcuno pensa che il Sindaco di Savona non debba rivendicare anche il suo ruolo politico e istituzionale. Credo di avere il diritto ma ribadisco, soprattutto, il dovere di farlo anche perché, fino ad oggi, dei temi a cui ho accennato non mi pare se ne sia ancora occupato concretamente qualcuno”.

Eh si Ilaria hai ragione, sono oltre due anni che di quei temi non se ne occupa nessuno, a cominciare da Te; e poi Ilaria come mai tutto questo amore per le due Albisole e il Levante e nessu accenno al Ponente con Vado e Quiliano? O lì si trattano i temi veri del futuro prossimo di Savona come l’area di crisi complessa e la portualità che per te sono arabo?

 

Bruno Spagnoletti

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