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In Breve

| 03 giugno 2018, 08:30

Un Consiglio comunale tra misure serie, attese e chicche da Bagaglino dei pupi della Lega

La rubrica di Bruno Spagnoletti

Un Consiglio comunale tra misure serie, attese e chicche da Bagaglino dei pupi della Lega

Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Savona del 31 maggio scorso, era palpabile l’attesa non solo per alcune misure e taluni atti da decenni attesi dalla città, ma anche per il debutto della nuova opposizione del PD rappresentata dalla nuova capogruppo Avv. Barbara Pasquali in sostituzione dell’ex candidata sindaco sconfitta Cristina Battaglia.

La nuova collocazione del mercato del lunedì è finalmente realtà e sarà operativa entro i primi giorni di luglio con una soluzione concordata con le Forze sociali interessate, pronta alle necessarie flessibilità in progress durante la prima fase di prova, sperimentazione e di assestamento e, soprattutto, definitiva e qualitativamente interessante in termini progettuali.

Aldilà del lessico orribile, l’istituzione di un “quartiere mercatale” con epicentro la nuova Piazza del Popolo e le vie centrali limitrofe come sede di tutte le attività fieristiche che si svolgeranno in Città, supportato da investimenti pluriennali in tecnologie, innovazioni e sicurezza, reso gradualmente sinergico al Piano del traffico e della Mobilità da ricostruire, reso strutturale, permanente e risolutivo delle storiche incertezze, è un ottimo passo in avanti nel ridisegno funzionale del centro cittadino, dei bisogni di certezza degli ambulanti e delle esigenze dei cittadini.

Le misure annunciate sulla ristrutturazione del Mercato Civico e sull’innesto di nuovi spazi – attività integrative, dovrebbero dare ossigeno alla struttura di Corso Mazzini e mettere a posto un altro tassello della rete commerciale savonese. Nel dibattito acceso dopo l’intervento dell’assessore Montaldo sul consuntivo 2017 e sulla variazione al bilancio di previsione 2018/2020, si sono iniziate a vedere le prime vere scintille di un’opposizione che da “accademica” e, spesso accomodante, si va trasformando in politica e senza alcuna concessione al bonton istituzionale fine a se stesso; un’opposizione concentrata sul merito delle scelte finanziarie che penalizzano le fasce più deboli della popolazione, aumentano le diseguaglianze e le povertà relative e mancano di qualsivoglia risposta innovativa e virtuosa in termini di politiche sociali avanzate e di welfare diffuso sostenibile.

E’ toccato alla nuova capogruppo della maggiore forza di opposizione sferrare un attacco durissimo alle poste di bilancio presentate; e, per Chi è abituato a vedere oltre al “visibile” anche la “scena del teatro”, la vision è stata divertente ed emblematica. A mano a mano che l’avv. Barbara Pasquali procedeva nel suo intervento, l’Assessore Montaldo cambiava colorito del viso pacioso e il rosso vivo diventava il colore egemone; e la signora sindaco, tra il solito sorrisone a 32 denti e gli sguardi languidi che parlano e cercano un impossibile consenso, sembravano la personificazione dell’imbarazzo e della meraviglia: ma che è successo, non eravamo mica abituati a siffatta opposizione. Eravate cosi educati e a modo.

Le repliche della Sindaco e dell’Assessore non hanno convinto nessuno; ma mentre l’assessore Montaldo le competenze – come è noto – le ha, anche se è sempre più complicato difendere l’indifendibile con la storiella delle “gravi responsabilità di Quelli di prima”, l’intervento di Ilaria Caprioglio è stato risibile, vacuo e francamente imbarazzante rispondendo “Toma per Roma” senza alcuna risposta di merito che non conosce.

La lunga serie di progetti europei alla quale Savona starebbe partecipando per ottenere risorse finalizzate a traguardare il cambiamento strategico della Città, assomiglia ai desiderata e ai granelli di un rosario sempre aperto, sino a raggiungere il top quando la Sindaca ha motivato gli interventi a consuntivo 2017 con gli auspici dei fondi che forse arriveranno nei prossimi anni sino al 2020: a conferma di una replica un po’ infantile e sconcertante.

Ma il massimo della vetta della qualità politica, della deriva qualunquista, dell’avanzare preoccupante dell’insensibilità sociale e della subcultura razzista e xenofoba, è giunta puntuale con il solito spettacolo da Bagaglino messo in scena dal simpatico inossidabile Consigliere Leghista Giancarlo Bertolazzi.

Sotto il titolo di “mozione presentata in data 23 maggio 2018 dal gruppo consiliare lega nord liguria, in riferimento all'applicazione della Tari sulle unità immobiliari adibite ad abitazione privata extralberghiera” (non sanno neppure che non si chiama più Lega Nord ma Lega) è andato in scena – al calar del sole – uno spettacolo indecente per una Città come Savona che ha nella cultura dell’accoglienza, della solidarietà e dell’integrazione i suoi valori storicamente fondanti.

Stavolta si è passato il segno della decenza e la solita macchietta è diventata seria e indigeribile: pur restando una mera mozione di principi senza alcun effetto pratico perché anticostituzionale e assolutamente inapplicabile (come riconosciuto dallo stesso Assessore Silvano Montaldo), rappresenta il tentativo di cambiare il paradigma della solidarietà della Città e un fuorviante esperimento per introdurre improbabili penalizzazioni alla vasta rete di sostegno e d’inclusione dei migranti richiedenti protezione.

Si badi bene che non si parla di “clandestini” ma dell’intero fenomeno dell’immigrazione anche riconosciuta e tutelata dalla rete Prefettura – Comune – Associazioni, facendo di tutta l’erba un fascio. La provocazione consapevole della Lega non farebbe notizia perché in linea con la sua politica populista e razzista; ciò che fa specie è l’adesione della cosiddetta parte “moderata” della coalizione di Centro Destra a una siffatta deriva a conferma che – ormai – il Governo della città sia a conduzione e egemonia leghista.

Preoccupa, infine, che la signora sindaco che dovrebbe rappresentare l’unità solidale della Città e il referente della Prefettura su questioni cosi delicate e dirimenti di politiche e di valori, abbia votato una Mozione anticostituzionale, contra legem e quasi certamente inapplicabile.

Le polemiche intervenute ex post in punta di regolamento, ma chiaramente già preventivamente preparate, da uno strano connubio tra parte minoritaria del Pd, altre opposizioni, stampa e qualche blog, lasciano il tempo che trovano e rappresentano una sorta di boccone avvelenato per boccaloni e costruttori seriali d’inutili polemiche.

Bruno Spagnoletti

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