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| 06 giugno 2018, 17:05

C.I.E. ad Albenga si avanza l'ipotesi dell'ex deposito militare di Pratogrande

Il sindaco Cangiano: "Siamo pronti, anche in questo caso ad opporci ad una scelta simile"

C.I.E. ad Albenga si avanza l'ipotesi dell'ex deposito militare di Pratogrande

Un Centro di Identificazione ed Espulsione in ogni Regione, e per la Liguria il Presidente Toti pare aver ripensato ad Albenga anche e soprattutto per la sua vicinanza all’aeroporto.

Una ipotesi che, sebbene per ora non abbia atti ufficiali che la avvallino, fa discutere aspramente i cittadini ed i partiti politici (in questo caso specialmente il PD che tuona sull’ “assordante” silenzio del centrodestra).

La risposta chiara arriva dal sindaco di Albenga Giorgio Cangiano che afferma: “Noi siamo pronti a fare il necessario per impedire che un CIE venga realizzato ad Albenga. Occorre precisare che al momento non vi sono atti ufficiali a tal proposito, ma fin d’ora manifestiamo la nostra netta e chiara posizione a riguardo. Albenga è una città particolare che presenta già delle problematiche legate alla presenza di stranieri irregolari sul territorio, realizzare un CIE, che sappiamo bene in cosa consiste e cosa si porta dietro credo che aggraverebbe la già difficile condizione della nostra città. Per questo anche solo nominare Albenga evidenzia una mancanza di connessione con la realtà. Solo chi non conosce il territorio, infatti, può pensare alla città delle torri per un progetto simile.”

Se il nome di Albenga pare proprio essere spuntato tra le ipotesi, non è chiaro dove il CIE dovrebbe essere realizzato.

Tra le ipotesi quella dell’ex caserma Piave. Le paure dei cittadini si erano concentrare lì, forse anche per le voci che già in passato erano iniziate a serpeggiare per la città, voci che facevano vedere finestre aprirsi, antenne apparire e operai al lavoro all’interno.

Su questa possibilità il sindaco Giorgio Cangiano ribadisce: “Quelle aree non sono ne’ del Comune ne’ del demanio, ma di Cassa Deposito e Prestiti e su esse vi sono già dei progetti per la realizzazione di alberghi e strutture che rilancerebbero il turismo in un’area di assoluto valore e che, anche nel PUC abbiamo indicato come una di quelle da sviluppare e rilanciare. In questo caso, inoltre, il comune avrebbe anche degli strumenti urbanistici per opporsi e così faremo se dovessero rivelarsi vere e fondate quelle che, al momento sono solo voci”.

Struttura che potrebbe essere “appetibile” però per la realizzazione di un CIE anche l’ex polveriera in zona Pratogrande a Campochiesa d’Albenga.

Quelle aree  attualmente in stato di abbandono, peraltro, sono demaniali e quindi potrebbero facilmente essere scelte dal Ministero per un progetto di quel genere. Essendo poi, non nel centro cittadino, ancor più potrebbe essere considerata una ipotesi plausibile e percorribile.

Sul punto afferma Cangiano: “Anche in questo caso sono solo voci e non abbiamo nulla di concreto in mano. La posizione della nostra amministrazione è esattamente la stessa. Siamo pronti a dire no e ad opporci al CIE ad Albenga. Certo in questo caso avremmo meno strumenti essendo un’area demaniale, ma la nostra posizione è esattamente la stessa”.

I timori dei cittadini, dunque pare potrebbero non essere poi troppo “campati per aria” soprattutto dopo che Salvini ha manifestato il proposito del CIE in ogni Regione e il Governatore Toti si è dichiarato favorevole.

Mara Cacace

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