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Finalese | 12 giugno 2018, 12:16

Finale Ligure, ai Chiostri di Santa Caterina: "Odissea un racconto mediterraneo"

Appuntamento venerdì 15 giugno 2018, ore 21: ingresso libero.

Finale Ligure, ai Chiostri di Santa Caterina: "Odissea un racconto mediterraneo"

Venerdì 15 giugno, alle ore 21 (ingresso libero), nei Chiostri di Santa Caterina di Finalborgo (Finale Ligure), con Moni Ovadia protagonista va in scena il primo dei tre spettacoli di Teatro Pubblico Ligure ospitati a Finale Ligure grazie alla collaborazione con il Comune. Tutti e tre le serate sono dedicate a Odissea un racconto mediterraneo, un progetto ideato e diretto da Sergio Maifredi con il proposito di portare l’attenzione sui classici della cultura occidentale e sull’oralità a cui sono stati destinati in origine. Ogni spettacolo è dedicato a un canto dell’Odissea, affrontato con la consulenza letteraria di Giorgio Ieranò e Matteo Nucci. Venerdì prossimo la parola va a Moni Ovadia, che dà voce al canto XXI con La gara dell’arco invitando gli spettatori al rito civile della lettura pubblica. Racconta la storia di Penelope, che ha deciso di porre fine all'attesa: sarà sposa di chi, tra i proci, saprà tendere l'arco di Odisseo. I pretendenti si preparano alla sfida; tra loro, sotto i dimessi stracci del mendìco, si cela Odisseo. Quando l'arco sarà nelle sue mani, Odisseo non esiterà a stoccare il dardo che trafiggerà la gola di Antinoo, il più arrogante dei pretendenti. Le porte della reggia si serrano come le reti di una tonnara. La mattanza ha inizio.

Moni Ovadia, in una lectio magistralis, ci farà riscoprire i due grandi viaggi che segnano la civiltà occidentale, il viaggio di Odisseo e il viaggio di Abramo. Ovadia corre sulle onde dell’Odissea arrivando all’Itaca di quello straordinario poeta che è Kostantinos Kavafis.

Odissea – Un racconto mediterraneo – spiega Sergio Maifredi -  è un progetto permanente, un percorso da costruire canto dopo canto scegliendo come compagni di viaggio i grandi cantori del teatro contemporaneo e quegli artisti che sappiano comunicare in modo estremamente diretto, non con la protezione del “buio in sala” ma guardando negli occhi il proprio pubblico, non proteggendosi dietro gli schermi delle belle luci o di una bella musica di sottofondo ma affrontando a mani nude la parola. Odissea ha debuttato nel 2009 e ha inchiodato ai sedili di pietra dei teatri antichi e di velluto rosso migliaia di spettatori e porta a Finale Ligure tre spettacoli affidati ai più grandi interpreti di oggi”.

Eneide, Iliade e Odissea sono i tre grandi classici della letteratura europea e mediterranea che Teatro Pubblico Ligure, con i progetti ideati e diretti da Sergio Maifredi, ha proposto nel corso degli anni, tappa dopo tappa, di teatro in molo, di piazza in anfiteatro romano. Lungo tutta l’Italia è risuonata la voce degli uomini e delle donne che si sono messi al centro del racconto e lo hanno fatto vivere ancora una volta come se fosse la prima. Lo scopo è ritrovare come nuovi la forza dell’avventura, il coraggio della scoperta, il valore della parola che hanno condotto l’umanità verso nuove rotte e nuovi approdi, per tornare a riconoscersi nelle proprie radici più profonde anche dopo esperienze così straordinarie da essere cantate per secoli.

PROSSIMI SPETTACOLI

Venerdì 20 luglio

FINALE LIGURE – Fortezza di Castelfranco

ODISSEA UN RACCONTO MEDITERRANEO

ROBERTO ALINGHIERI 

Odisseo e il cane Argo (Canto XVII)

Progetto e regia di Sergio Maifredi

Produzione Teatro Pubblico Ligure

Chi non ricorda almeno il nome di Argo, il vecchio cane di Odisseo, l’emblema, l’immagine archetipica della proverbiale fedeltà del miglior amico dell’uomo? Di lui Omero canta nel XVII canto dell’Odissea, una manciata di versi di commovente intensità capaci di restituirci il senso dell’attesa tenace e testarda, la gioia del riconoscimento, la capacità - del cane più che dell’uomo- di tenere sempre viva la speranza. 

Odisseo è approdato nell’agognata Itaca, ma il suo peregrinare è tutt’altro che giunto al termine; la sua reggia è assediata dai proci e l’eroe, rimasto lontano per venti lunghi anni, non può ancora rinunciare, per opportunità, al presentarsi come straniero ed estraneo in casa propria. Si aggira per questo sotto mentite spoglie, quelle di un mendicante, vestito di stracci. Ma se il camuffamento ha pieno successo con gli uomini, non si può dire lo stesso per Argo; l’amatissimo cane infatti lo riconosce immediatamente e con sforzo immane ritrova la perduta vitalità, quel che basta per dimostrare all’adorato padrone che lo ha riconosciuto e dedicargli quell’ultimo gesto di affetto per poi morire. 

Roberto Alinghieri, raffinato interprete di teatro contemporaneo, restituisce un Odisseo moderno, uno spettacolo di rara intensità, una Odissea nostra contemporanea, delicata e poetica

Domenica 29 luglio

FINALE LIGURE – Fortezza di Castelfranco

ODISSEA UN RACCONTO MEDITERRANEO
TULLIO SOLENGHI

Odisseo e Penelope (Canti XIX)

Progetto e regia di Sergio Maifredi

Produzione Teatro Pubblico Ligure

In Penelope Odisseo ritrova un suo doppio. Penelope è astuta almeno quanto il suo sposo. E’ stata astuta nel tener testa ai pretendenti, inventando l’eterno gioco della tela, ed è astuta ora nel saggiare chi dice d’esserle marito. E se Telemaco e la Nutrice possono credere che l’uomo che hanno davanti è il re di Itaca, che è tornato, che ha ucciso i proci ed ha ristabilito l’ordine, a Penelope questo non basta. Lo mette alla prova ancora una volta. Ordina alle ancelle di spostare il letto nuziale. Solo lei e Odisseo sanno che quel letto è intagliato nel tronco di un secolare ulivo che affonda le radici nella terra dei padri. “Nessun umano lo può spostare!” dice lo straniero. E Penelope si scioglie in un pianto trattenuto da vent’anni. La notte la passeranno ad aversi e a ritrovarsi. Raccontandosi due decenni trascorsi nell’attesa e nel ritorno.

Informazioni sul sito www.teatropubblicoligure.it

c.s.

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