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Eventi | 22 luglio 2018, 19:08

A Savona la mostra "Omaggio a Eso Peluzzi"

Dal 2 agosto al 4 settembre nell'ambito della rassegna "Vetrine d'artista"

Eso Peluzzi, Violini, 1982, acquaforte, esemp. N. 17/50, opera firmata, cm. 35 x 25 (il foglio), (coll.priv.)

Eso Peluzzi, Violini, 1982, acquaforte, esemp. N. 17/50, opera firmata, cm. 35 x 25 (il foglio), (coll.priv.)

Nell'ambito della rassegna "Vetrine d’artista" presso la sede Banca Carige, ex Carisa, in corso Italia a Savona al via l'esposizione dal titolo "Omaggio a Eso Peluzzi", dal 2 agosto al 4 settembre 2018.

L'inaugurazione è in programma per il 2 agosto alle 10. Ecco la motivazione con la quale il curatore della mostra Silvia Bottaro, presidente Associazione “Aiolfi” no profit di Savona e critico d’arte spiega come mai la scelta è caduta su questo autore: "Eso Peluzzi (Cairo Montenotte (Sv), 1894 – Monchiero (Cn), 1985), cittadino onorario di Savona dal 1971 con la seguente motivazione dettata dal poeta Angelo Barile: “A Eso Peluzzi interprete genuino nell’arte della terra e delle genti savonesi…, è il protagonista dal 7 luglio al 26 agosto 2018 a Palazzo Tovegni, Murazzano (Cn) di una bella mostra, curata da Ivana Mulatero, organizzata dalla Fondazione Bottari Lattes col Comune di Murazzano.

L’Associazione “Aiolfi” desidera, quindi, ricordare il talento e la sensibilità di Peluzzi ed il suo attaccamento a Savona, precisamente ha vissuto per decenni al Santuario di Savona, con questo “piccolo” omaggio dedicato alla grafica, una tecnica dove Eso ha avuto esiti di grande poesia e indubbia capacità tecnica.

Ha studiato all’Accademia Albertina di Torino e la sua prima mostra risale al 1920 a Torino. I suoi quadri, i disegni a contè, le rare e poetiche incisioni sono vere pagine significative del suo libro scritto con il colore, il pennello ed il proprio stato d’animo; ecco, quindi, il disegno sapiente dal tratto deciso e pulito che dalla realtà quotidiana, dal “vero”, riesce a cogliere la riflessione sincera ed interiore dell’artista.

Queste strutture nitide e complesse (mai definite in una struttura completamente chiusa) sono di chiara impronta “divisionistica”, così come è precisa la tematica “sociale” che dà vita ad esse, fino alla quasi sacralità delle silenti parti dei violini, costruiti da Giuseppe, suo padre liutaio, che verso la fine della sua lunga attività d’artista divengono l’anima del ricordo delle cose semplici della quotidianità.

Savona conserva molte opere di Peluzzi, sia pubbliche sia privare, sarebbe importante pensare ad una grande mostra antologica, facendolo dialogare con i suoi amici artisti (da Arturo Martini a Luigi (Gigi) Caldanzano a Farfa) e costruendo un “circuito” culturale tra Cairo Montenotte, Savona, Monchiero dove il paesaggio, le tradizioni, i colori hanno, certamente influenzato la sua personale sensibilità di pittore e dove vivido è il suo ricordo".

c.s.

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