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Attualità | 12 agosto 2018, 13:20

Spiagge: solo il 14% libere in Liguria

Secondo Legambiente, in Italia, nonostante gli ottomila chilometri di costa, ogni estate trovare una spiaggia libera è davvero un'impresa: emblematico il caso di Santa Margherita Ligure dove gli spazi liberi sono solo l'11% del totale.

Spiagge: solo il 14% libere in Liguria

In Italia oltre il 60% delle coste sabbiose è occupato da stabilimenti balneari con concessioni senza controlli e canoni bassissimi a fronte di guadagni enormi: in totale sono 52.619 le concessioni demaniali marittime (peraltro in continuo aumento), ben 19,2 milioni di metri quadri di lidi sottratti alla libera fruizione, mentre le poche spiagge libere si trovano spesso a ridosso di foci di fiumi o su tratti di costa dove la balneazione è vietata.

È questo il quadro stilato dal rapporto di Legambiente "Le spiagge sono di tutti!" per denunciare il fenomeno della privatizzazione delle coste italiane. Secondo Legambiente, in Italia nonostante gli ottomila chilometri di costa tra la Penisola, le due isole maggiori e le oltre 800 isole minori, ogni estate trovare una spiaggia libera è davvero un'impresa: considerando un dato medio (sottostimato) di 100 metri lineari per ognuna delle 27mila concessioni esistenti, si può stimare che oltre il 60% delle coste sabbiose in Italia è occupato da stabilimenti balneari.

In alcuni Comuni si arriva addirittura al 90% di spiagge occupate da concessioni balneari. In Liguria solo il 14% della costa presenta spiagge libere, ma i dati sono molto differenti tra le Regioni e nessun Ministero si occupa di monitorare quanto sta avvenendo. Emblematico il caso di Santa Margherita Ligure: gli spazi liberi sono solo l'11% del totale.

E poi c'è il problema dei controlli sulle spiagge date in concessione, dove spesso si impedisce alle persone di accedere al mare, con veri e propri muri lunghi chilometri. Per questo Legambiente chiede una legge quadro nazionale per tutelare gli arenili italiani e i diritti di tutti i cittadini ad avere lidi liberi, gratuiti e accessibili.

Per l'associazione ambientalista tale provvedimento dovrebbe prevedere quattro punti chiave: almeno il 60% delle spiagge deve essere lasciato alla libera fruizione; occorre premiare la qualità nelle assegnazioni in concessione; definire canoni adeguati e risorse da utilizzare per la riqualificazione ambientale; garantire controlli e legalità lungo la costa.

redazione

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