“Circa 3000 lavoratori nella provincia di Savona rischiano di non avere più coperture dal 2019 se il Governo non rifinanzia”.
Questo l’allarme lanciato dal Segretario Generale della Cgil Savona Andrea Pasa sull’attuale situazione savonese a meno di una settimana dalla chiusura del bando dell’Area di Crisi Complessa previsto per lunedì 1 ottobre.
“Abbiamo fatto la richiesta alla Regione il 6 settembre e un’altra settimana scorsa e non abbiamo ricevuto nessuna notizia ufficiale ad oggi né dall’assessore Benveduti né dall’assessore Berrino. Siccome Savona è stata riconosciuta Area di Crisi Complessa, il Governo nel 2017-2018 aveva finanziato nel mille proroghe/legge bilancio diverse risorse economiche perché nella provincia di Savona i lavoratori licenziati avessero una copertura di 12 mesi” continua Pasa.
1100 i lavoratori di Piaggio Aerospace potenzialmente a rischio che nel 2019 rischiano il posto (36 attualmente i cassa integrati), 500 quelli di Bombardier, 2-300 i lavoratori dell’indotto, 200 i lavoratori che usufruiscono della mobilità in deroga oltre naturalmente alle crisi delle aziende locali. “Sono due opportunità straordinarie, l’area di crisi e la piattaforma Maersk, si tratta di un treno che non passa più, ma bisogna sfruttarle poiché possono rilanciare il territorio. Ma se i primi a non crederci sono le istituzioni, la Regioni e gli imprenditori locali c’è qualcosa che non va” conclude Pasa.
Per non dimenticare il tema degli ammortizzatori sociali, nella giornata di ieri Fim, Fiom e Uilm hanno manifestato a Roma di fronte al Ministero dello Sviluppo Economico per protestare contro il rischio licenziamento che corrono circa 189mila lavoratori di cui 140 metalmeccanici. Interessate naturalmente le savonesi Piaggio, Bombardier e le aziende della Val Bormida.