Al Direttore - 03 ottobre 2018, 11:40

Risposta al Senatore Francesco Bruzzone: "Dopo Apricale, basta tragedie della caccia"

Lettera firmata dal portavoce dei Verdi della provincia di Savona, Gabriello Castellazzi.

Risposta al Senatore Francesco Bruzzone: "Dopo Apricale, basta tragedie della caccia"

L'ennesima tragedia di Apricale si somma  a quelle registrate durante la scorsa stagione venatoria  2017/2018 ( in Italia 30 morti di cui 10 non cacciatori e 84 feriti di cui 24 non cacciatori ). Nell'annata precedente 2016/2017 vi sono stati 31 morti e 48 feriti. Nei  cinque anni precedenti 2012-2017,in tutta Italia 115 morti e 420 feriti (circa il 20% non cacciatori).

In un paese civile tutto questo non deve accadere e la caccia deve essere abolita come è nei desideri di circa l'80% degli italiani, ma  il Senatore Francesco Bruzzone ha dichiarato “chiedere l'abolizione di un'attività che non può essere eliminata,sarebbe come proporre di abolire le attività sciistiche o motociclistiche quando avvengono incidenti”.

Egregio Senatore, la caccia non è uno sport dove ci si affronta ad armi pari,  non è un hobby, è una passione pericolosa per l'uomo e per l'ambiente(danni irreversibili a fauna e avifauna, inquinamento da piombo ecc.). Danni che si sommano alle molteplici attività di bracconaggio.

L'autunno è tempo di migrazioni, un fenomeno naturale fondamentale nell'ecosistema Terra.

Eppure la caccia agli uccelli migratori è aperta contro: colombacci, tortore, allodole, pavoncelle, quaglie,beccacce,morette,moriglioni, germani reali, gallinelle d'acqua,fischioni , folaghe e altre decine specie di bellissimi viventi che transitano lungo le coste del Mediterraneo.

Di fronte al disastro ecologico lo stesso ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha bloccato alcune deroghe chieste dalla Regione Liguria. 

Riguardo al criminale fenomeno del bracconaggio, esercitato anche con sistemi crudelissimi, lo stesso Ministro dell'Ambiente Sergio Costa ha dichiarato: “Il bracconaggio è un reato che andrebbe  inserito nel Codice Penale: deve trasformarsi da contravvenzionale a delitto”.

Inoltre la scusa di consentire la caccia per limitare gli ungulati non regge alla prova dei fatti: dopo anni di intensa attività venatoria i cinghiali sono ancora aumentati. Se n'è accorta anche la Coldiretti che ha capito la necessità di attivare metodi alternativi e incruenti per proteggere le nostre coltivazioni. 

E' auspicabile che tutto il mondo agricolo, vitale per la nostra sopravvivenza, analizzi fino in fondo tutti gli aspetti del problema. Tutti sanno che i cinghiali, praticamente scomparsi agli inizi del secolo scorso, sono stati reintrodotti in Italia proprio per favorirne la caccia e oggi la loro  presenza è di circa un milione di capi.

Il problema è stato analizzato da diversi studiosi, sia in Italia che nel resto d'Europa, ma i risultati di questi studi sono volutamente ignorati e, come vediamo, proprio la caccia al cinghiale con l'uso di armi micidiali, con proiettili “espansivi” che uccidono a grande distanza, è la causa di tragedie e sofferenze che nessuno di noi può accettare.

Gabriello Castellazzi, portavoce dei Verdi della provincia di Savona.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di SavonaNews.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

SU