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| 08 ottobre 2018, 18:16

Savona, lapide con il ricordo alle "camicie nere". Albertazzi: "Ignorarli sarebbe stato oltraggioso"

Afferma il Presidente Regionale Opera Nazionale per i Caduti Senza Croce: "Ci pare, in conclusione, poter affermare che il rispetto dei Caduti deve cominciare col rispetto della verità storica"

Savona, lapide con il ricordo alle "camicie nere". Albertazzi: "Ignorarli sarebbe stato oltraggioso"

Sulla questione della lapide con il ricordo alle "Camicie nere" è intervenuto anche Enrico Albertazzi, Presidente Regionale Opera Nazionale per i Caduti Senza Croce. 

"Spiace la polemica suscitata a seguito dell'avvenuta posa al Cimitero di Zinola della lapide con incisi i nomi dei corpi combattenti nella Seconda guerra mondiale, fra cui quello delle 'camicie nere'. Ignorare la presenza del corpo delle CC.NN. fra i militari savonesi regolarmente inquadrati nelle Forze Armate (le CC.NN. erano la quarta forza) sarebbe stato un atto oltraggioso per le famiglie che piansero e piangono  i loro cari caduti". 

"Il fatto che buona parte di essi partirono volontari per il fronte accresce, se mai, l'apprezzamento per lo slancio con cui risposero alla chiamata della patria in armi. Persero la vita su vari fronti: in Africa Sett.le, nei Balcani, e in maggior numero sul Fronte russo dove, una volta catturati e riconosciuta dai soldati dell'Armata Rossa la loro appartenenza al corpo delle CC.NN., venivano immediatamente passati per le armi". 

"Certo fu una guerra fascista ma anche una guerra italiana e italiani (fra questi le CC.NN.) che morirono e italiane le famiglie che per loro  trepidavano  e che oggi hanno un Campo dedicato ai loro cari (a tutti i militari savonesi caduti e in particolare a quelli dispersi, caduti senza croce) dove poterli piangere e ricordare.
Stupisce che i portavoce della sinistra prima deprechino (e noi con loro) l'atto vandalico compiuto alla lapide della Madonna degli Angeli ma poi, con la loro accesa e ingiustificata  reazione alla nostra iniziativa, patrocinata dal Comune, spingano alcuno, come avvenuto, a prendersi l'arbitrio di coprire la dedica incriminata con nastro adesivo, che ovviamente sarà rimosso. Ci pare, in conclusione, poter affermare che il rispetto dei Caduti deve cominciare col rispetto della verità storica"
conclude Albertazzi. 

cs

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