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Attualità | 26 ottobre 2018, 10:28

Finalmarina: che fine hanno fatto gli affreschi nell'atrio del Palazzo Comunale?

Giancarlo, uno degli ultimi discendenti di casa Buraggi: "Vorrei che fosse fatta giustizia per rispetto della memoria del mio bisnonno"

Finalmarina: che fine hanno fatto gli affreschi nell'atrio del Palazzo Comunale?

I finalesi lo sanno: molti edifici storici del comprensorio furono di proprietà della famiglia Buraggi. Ancora oggi, infatti, si possono ammirare Palazzo Buraggi a Finalmarina e Villa Buraggi a Calvisio.

Pochi, però, ricordano che anche il palazzo comunale di via Tommaso Pertica fu donato all’amministrazione da uno degli esponenti di questa storica famiglia.

A risollevare la questione è uno degli ultimi discendenti, Giancarlo Buraggi, oggi pensionato e residente in Sardegna dopo una vita di lavoro trascorsa a Milano nel settore delle compagnie aeree. L’uomo affida a un post su Facebook tutta la propria indignazione riguardo ad alcuni aspetti legati proprio al municipio.

Si legge nell’esternazione sul social network: “Un tempo il Comune di Finale era sistemato in un palazzo in affitto, esattamente quello di fronte all’attuale comune. Fu il mio bisnonno, in uno slancio di generosità a donare al Comune l’attuale palazzo comunale, che era uno dei palazzi Buraggi. Nell’atrio a pian terreno fece affrescare una targa che diceva: ‘La munificenza del Conte Luigi Buraggi donò questo palazzo (etc)’. Ma verso la metà del Novecento arrivò un sindaco al quale probabilmente i Buraggi non andavano molto a genio e decise di imbiancare l’atrio facendo sparire non solo la targa ma anche tutti gli affreschi che si usava fare per abbellire gli antichi palazzi liguri di pregio”.

Ecco la richiesta del discendente Giancarlo Buraggi: “Purtroppo ho già scritto molte volte, ma il tutto è rimasto sempre lettera morta. Penso che questa donazione faccia parte della storia della Città di Finale Ligure e cancellarne la targa che la attesta ritengo che sia un’azione altamente riprovevole. L’ho fatto presente anche a persone che si interessano e si dedicano alla storia di Finale. Non chiedo che la Città di Finale debba ringraziare i Buraggi, ma onestamente e correttamente si dovrebbe attestare un fatto storico realmente avvenuto. Purtroppo però temo che anche questo mio ultimo intervento resterà inascoltato”.

Due note storiche: la storia del casato Buraggi ha inizio nel secolo XV dalla famiglia Buralli da Parma, nota fin dal secolo XII, che dette al culto il beato Giovanni, ministro generale dei frati minori (dec. 1829), canonizzato il 1777. Quella parte di famiglia si spense a metà del secolo XVIII, ma si staccò un ramo, che andò a stabilirsi al Finale nella Riviera di Ponente, la cui pronunzia dialettale permutò il cognome Buralli in Buragli e nell'attuale. I Buraggi dettero numerosi uomini alle cariche pubbliche nel marchesato dei Del Carretto: succedutovi il dominio di Spagna, parecchi di essi presero il mestiere delle armi, esercitando alcuni di padre in figlio il comando locale del presidio spagnolo: nei secoli XVII e XVIII si avvicendarono infatti Giovan Battista, Giovan Tommaso, Filippo, Giovanni.

Lo stemma della casata dei Buraggi è in azzurro con fascia d'oro, accompagnata in capo da tre stelle d'oro ordinate in fascia, e in punta alla biscia d'oro serpeggiante in fasce fra tre crescenti montanti di argento.

 

Redazione

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