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Economia | 11 novembre 2018, 18:42

Tecnologia e sanità digitale, una grande opportunità per tutti i cittadini italiani

L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale applicata al settore sanitario promette di far vivere meglio e più a lungo i cittadini

Tecnologia e sanità digitale, una grande opportunità per tutti i cittadini italiani

L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale applicata al settore sanitario promette di far vivere meglio e più a lungo i cittadini grazie all’innovazione digitale ed alla condivisione dei Big Data. Negli USA è una prassi consolidata, ma oggi anche l’Italia può rivoluzionare il proprio modo di curare i cittadini.

 

 

Chi avrebbe detto solo 5 anni fa che robotica, intelligenza artificiale e telemedicina, in viaggio alla velocità di internet tra Centri di Ricerca, Tecnopoli e Parchi Scientifici avrebbero permesso al medico di famiglia di consultare sul notebook la cartella sanitaria elettronica dei pazienti? Ed è solo l'inizio. Oggi infatti siamo fortunati testimoni di una stagione rivoluzionaria per la sanità italiana.

 

 

Ma non è tutto. Investire nelle tecnologie della Sanità Digitale è l’affare del secolo, sia in termini di miglioramento della qualità della vita, sia per la drastica riduzione dei tempi di diagnosi e delle risorse economiche necessarie al funzionamento della sanità tradizionale. Un vero prodotto finanziario a cui anche le grandi multinazionali europee e i fondi comuni di investimento guardano con sempre più interesse, pensando alla creazione di unità operative healthcare ad hoc.

 

 

Consideriamo che oggi è possibile operare in tempo reale e a migliaia di km di distanza con le più avanzate tecniche di robotica di precisione e di realtà aumentata, condividere i dati secondo protocolli di privacy blockchain in ogni angolo del mondo e costruire una banca dati globale di patologie e soluzioni terapeutiche. Questo è solo un anticipo di quanto stia accadendo. Se poi pensiamo che l’utilizzo di strumenti di diagnostica digitale integrati all’intelligenza umana ci consente di ridurre a zero il tempo di prescrizione clinica, allora percepiamo il vero valore aggiunto di questa rivoluzione.

 

 

Ad esempio, cosa possiamo fare con una penna? Scrivere, disegnare o magari firmare autografi. Ma un team di ricercatori statunitensi con una penna sta iniziando a firmare il futuro della medicina oncologica applicata ai tumori della pelle. Funziona in modo semplice, quasi banale: lo strumento si appoggia sulla pelle e in 5 secondi è in grado di individuare la differenza tra un tessuto sano ed uno in odore di melanoma, riducendo drasticamente costi sanitari diretti ed indiretti del paziente.

 

 

Un prodigio dalla punta di plastica monouso stampato in 3D, capace di analizzare la firma biologica dei nostri tessuti e in grado di farci tirare un sospiro di sollievo per quel “nuovo neo” apparso dopo la stagione estiva oppure di spingerci ad accertamenti più dettagliati. Inoltre, questa piccola sonda ottica, oltre a ridurre i tempi diagnostici di oltre 150 volte, ha una precisione del 96%. Incredibile ma vero e già in sperimentazione dal solito cervello in fuga all’Università di Austin in Texas.

 

 

Questo è un concreto esempio di tecnologia abilitante, maneggevole e poco costosa, che sarà impiegata negli studi dermatologici di tutto il mondo. Ma non è finita, perché l’Intelligenza Artificiale potrà presto essere utilizzata per monitorare la corretta assunzione di farmaci in pazienti comodamente seduti nelle loro case, per costruire modelli di analisi predittiva basati su complesse serie storiche di Big Data sanitari e per il trattamento di malati in condizioni cliniche tra loro simili partendo dai dati del genoma.

 

 

Senza dubbio gli investimenti in tecnologia e capitale umano faranno la differenza nel rendere cartelle cliniche, fascicoli sanitari e telemedicina sempre più integrati; tuttavia è altrettanto fondamentale che al fianco di scienziati e medici lavorino manager capaci di scrivere insieme a loro piani di marketing dell’innovazione efficaci e professionisti che sappiano mettere in campo una profonda capacità relazionale con cittadini ed istituzioni.

 

 

Iniziamo allora a disegnare i capolavori della sanità italiana con una “penna” che sarebbe molto piaciuta anche a Leonardo da Vinci.

Enrico Molinari

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