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Economia | 22 novembre 2018, 09:46

Finale Ligure, i dati sul turismo da gennaio a settembre non sono confortanti

I numeri forniti dalla Regione Liguria e il dibattito che ne è scaturisto sui social network

Foto tratta pagina internet "http://turismo.comunefinaleligure.it"

Foto tratta pagina internet "http://turismo.comunefinaleligure.it"

Turismo: “Ad occhio e croce stiamo perdendo quantità e qualità”. Questo l’amaro commento di Paolo Folco, imprenditore finalese da sempre noto per il suo impegno in prima linea nella promozione e valorizzazione del territorio cittadino e delle sue bellezze artistiche, turistiche e culturali.

Paolo Folco analizza i dati ufficializzati dalla Regione Liguria attraverso il proprio sito internet istituzionale e relativi all’analisi del movimento turistico a Finale Ligure nel lasso di tempo tra gennaio e settembre di quest’anno: un range interessante perché comprende il post-natalizio, Pasqua, alcuni ponti (come il 25 aprile ed il 1° maggio) e praticamente tutta l’estate.

Nei numeri snocciolati dalla Regione (e condivisi da Folco attraverso il proprio profilo Facebook) leggiamo che a Finale si è assistito a 752 arrivi in più rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente. Quindi, in percentuale, un poco confortante +0,48%, ben poco incoraggiante se paragonato a una flessione delle presenze, sempre nello stesso periodo, di oltre 25mila unità. Per la precisione stiamo parlando di 25.395 persone, pari quasi al -3,5%. E ad andarsene dalla Liguria sono soprattutto gli stranieri: di questo calo di presenze, infatti, 22.040 su 25mila non sono italiani. Ciò corrisponde quasi a un 9% in meno (per l’esattezza il -8,77%) di persone che dall’estero sono arrivate a visitare la nostra regione.

Tra i commenti Gabriella Tripepi, laureata in economia del turismo e fondatrice di ABC – Associazione Bandiera del Cuore, scrive: L'evoluzione delle bike in e-bike è una trasformazione di tecnologia che i nostri operatori hanno saputo cogliere ma bisogna cercare di "pensare Oltre". Ad esempio: siamo la capitale dell'outdoor? Quindi perché non consolidare questo ruolo con la creazione di un "museo", che rappresenti l'evoluzione di questa forma di turismo che proprio a Finale ha raggiunto vertici mondiali? Ci consentirebbe di richiamare sul territorio tutti gli attori delle varie discipline. Museo a qualcuno potrà sembrare un termine desueto, ma come lo si concepisce oggi non è un luogo statico, semmai dinamico e aperto alle tecnologie più innovative”.

A riprendere gli stessi “numeri” è anche Massimo Crippa, volto noto di Finale Ligure, conduttore radiofonico, organizzatore di eventi, dj, che riporta la statistica sulla sua pagina “Controvento” (nella quale analizza in modo “controcorrente”, come si evince fin dal titolo) fenomeni sociali, culturali e politici spesso non solo liguri ma di portata nazionale. E a tal proposito, scrive Crippa: “Come mai le flessioni degli stranieri sono soprattutto a giugno e a settembre?”

Un dato su cui riflettere, dal momento che proprio l’inizio e la fine dell’estate sono sempre stati considerati mesi “magici” per l’outdoor, punta di diamante di tutto il comprensorio. Quindi un calo in quel periodo può essere un pericoloso campanello d’allarme.

Chiamato in causa sull’argomento, il “Patron” della Mountain Bike a Finale Ligure, Danilo Basso, commenta: “In tempi meno sospetti di adesso avevo già chiesto di organizzarci per dare a chi viene a visitare il territorio una organizzazione degna di quello che vogliamo propagandare: a parte il discorso freerider, che è un settore diverso e un po’ a sé (e qui si potrebbe aprire un lungo capitolo sulla manutenzione e sui regolamenti), ma se parliamo di escursionisti, famiglie, cicloturismo, quello che fino a oggi è stato pubblicizzato non corrisponde alla realtà. Meravigliose le manifestazioni: EWS, 24 ore, Finale for Nepal, ma per la quotidianità? Le altre regioni non stanno con le mani in mano: in Trentino sono partiti trent’anni dopo di noi e sono già avanti di venti. Senza andare così lontano, la Val Bormida e la Val Maremola stanno facendo passi da gigante rispetto a Finale”.

“Non voglio fare un discorso politico, voglio solo ribadire ancora una volta che tutto è stato messo in mano nel corso degli anni a chi ha fatto dell’incompetenza e del protagonismo un progetto, con risultati devastanti e soldi sprecati. Non bisogna apparire, ma fare. E bisogna lavorare tutti: esercenti, imprenditori, albergatori, ristoratori, commercianti, bagni marini escano dalle loro realtà, si guardino intorno, cerchino di capire che cosa si può fare tutti insieme per coniugare economia, sport e territorio. Perché adesso qualche soldo in cassa a fine stagione si trova ancora, ma la concorrenza cresce, il mondo va avanti e per noi non sarà sempre così”.

Sul “Museo della MTB” spiega Basso: “Io per primo nel garage avrei dei pezzi d’epoca che basterebbero a fare un museo: locandine delle prime gare, il pettorale del 1° Campionato Italiano di Madonna di Campiglio del 1988, ricambi, ma anche foto, manifesti, souvenir, gadget, memorabilia. Sarei pronto a mettermi a disposizione per chi volesse dar vita a un museo della Mountain Bike a Finale Ligure”.

Al termine della stagione estiva su Savonanews avevamo già dato voce a diverse categorie (dagli albergatori agli agenti immobiliari) e tutti concordavano nel dire che la stagione non era stata particolarmente positiva, ma che settembre e ottobre ci avrebbero confortati con un clima mite e che pertanto sarebbe stato opportuno attendere la fine dell’anno prima di tracciare un bilancio complessivo (leggi QUI e QUI). In ogni caso le statistiche liguri appena riportate confermano, sul periodo fino a settembre, le sensazioni negative degli operatori della categoria.

E lo stesso Paolo Folco, in maniera assolutamente prudente, commenta: “Certo, siamo ancora in un raggio di oscillazioni più o meno fisiologiche, ma sarebbe opportuno evitare che si consolidino. Forse non sarebbe male parlarne seriamente”.

In conclusione, il suggerimento condiviso da molti è quello di istituire un “tavolo” nel quale le associazioni di categoria, gli enti pubblici e tutti coloro che agiscono nel comparto della cultura, del turismo, dell’intrattenimento e dello sport si confrontino per arginare la discesa e, viceversa, agevolare la risalita. Ed è opportuno che tutto ciò avvenga al più presto, per evitare di leccarsi le ferite dopo.

 

Alberto Sgarlato

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