Le discriminazioni razziali, in particolare verso donne e bambine deportate nei campi di sterminio di Auschwitz, Treblinka e Terezin, al centro dell’incontro con lo scrittore Matteo Corradini, protagonista della cultura per l' infanzia e curatore della nuova edizione per Rizzoli del Diario di Anne Frank.
Il vincitore del premio Andersen 2018, il più prestigioso riconoscimento italiano relativo alla narrativa per ragazzi, è stato ospitato, martedì scorso, nell’aula Magna del liceo Calasanzio di Carcare, dove in occasione della giornata mondiale per la non violenza sulle donne, celebrata proprio il 25 novembre, ha intrattenuto studenti e studentesse delle classi seconde parlando loro di come le donne abbiano vissuto nei lager una doppia discriminazione: sia di essere ebree, sia di essere donne, spesso oggetto di violenze anche sessuali da parte dei nazisti.
Lo scrittore emiliano ha raccontato la storia di alcune di loro allora bambine, corredato da immagini di oggetti come bambole o disegni e spartiti musicali,unico loro elemento di consolazione, oltre che da documenti delle disumanità subite. Ecco che la memoria di quello che è stato l'Olocausto e soprattutto l'esperienza drammatica di molte donne testimoni, tra le quali la senatrice Liliana Segre, ancora oggi riveste, ha sottolineato Corradini, un significato di monito a non lasciarci sopraffare dall' indifferenza.
Interessante, a tal proposito, la riflessione di una giovane studentessa, Bruna Ferreira, che ha evidenziato come la non violenza sulle donne dovrebbe essere ormai acquisita come un dato di fatto e non ancora oggetto di campagne di sensibilizzazione.