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Attualità | 23 gennaio 2019, 13:00

I cittadini monitorano i quartieri: a Savona 7 zone al centro del Controllo di Vicinato

Legino alta e le sue zone periferiche, Villapiana, Villetta alta e zone periferiche, Santa Rita e piazza delle Nazioni, quartiere del centro e Piazza del Popolo, Piazza Monticello e zona Vecchia Darsena: questi i quartieri al centro del protocollo tra comune e Prefettura

I cittadini monitorano i quartieri: a Savona 7 zone al centro del Controllo di Vicinato

Legino alta e le sue zone periferiche, Villapiana, Villetta alta e zone periferiche, Santa Rita e piazza delle Nazioni, quartiere del centro e Piazza del Popolo, Piazza Monticello e zona Vecchia Darsena.

Questi i sette quartieri di Savona scelti in via sperimentale per il controllo di vicinato, già sperimentato alla Madonna del Monte un anno fa (leggi QUI) e approvati dopo la la Giunta comunale di ieri su idea dell'assessore alla sicurezza Roberto Levrero.

Cittadini, comune e Prefettura (che hanno firmato il protocollo d'intesa) quindi al centro dell'iniziativa autorizzata dal Ministero dell'Interno per valorizzare al massimo la collaborazione con la cittadinanza con lo scopo di contribuire all’innalzamento degli standard di sicurezza della comunità, fornendo alle Forze di polizia ogni informazione utile sulla situazione territoriale.

L’attività viene quindi svolta da gruppi di cittadini (nel quale vengono individuati dei “coordinatori") e questa azione di controllo dovrà consistere nello svolgimento di una attività di osservazione riguardo fatti e circostanze che accadono nella propria zona di residenza (ad esempio, passaggi ritenuti sospetti di macchine o di persone, allarmi, rumori, ecc).

I cittadini all'interno di questi gruppi, che generalmente si vengono a creare su whatsapp, si limiteranno a effettuare un’attività di osservazione nelle aree antistanti la propria abitazione, domicilio o luogo di svolgimento dell’attività professionale o economica/commerciale, segnalando tempestivamente ai coordinatori situazioni ed eventi di interesse delle forze di Polizia e della Polizia locale sul tema della sicurezza urbana e del degrado sociale.

I coordinatori, a loro volta, informeranno tempestivamente i referenti delle Forze di polizia chiamando i numeri di emergenza, astenendosi in ogni caso dall’assumere comportamenti incauti o imprudenti, che potrebbero determinare situazioni di pericolo per sé stessi o per gli altri. E' severamente vietata qualsiasi forma personale o collettiva di intervento attivo in caso di reato, di pattugliamento del territorio, di indagine sugli individui, di schedatura delle persone e di intromissione nella sfera privata altrui.

Il comune inoltre provvederà a predisporre e installare nelle strade cittadine interessate dal progetto una cartellonistica adeguata conforme al Codice della Strada; dovrà partecipare al progetto attraverso la Polizia locale, raccogliendo le comunicazioni relative alla costituzione dei "gruppi di controllo di vicinato" e promuovendo assemblee pubbliche nelle zone interessate dall'iniziativa; integrare il progetto con l’implementazione dei sistemi di videosorveglianza, compatibilmente con le proprie disponibilità di bilancio o attraverso l’acquisizione di risorse finanziarie a valere su fondi comunitari, nazionali, regionali o provinciali; individuare, tra i cittadini delle zone interessate, uno o più coordinatori dei gruppi di controllo di vicinato, che non dovranno essere espressione di partiti o movimenti politici né di organizzazioni sindacali né essere a questi riconducibili.

"Qualora dovessero essere individuate ulteriori zone del Comune a elevata incidenza dei fenomeni di criminalità diffusa, degrado urbano o disagio sociale, l’applicazione del protocollo è estesa ad esse, su richiesta del Sindaco e previo parere favorevole del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica" viene spiegato sul protocollo d'intesa tra la Prefettura e il comune di Savona.

Luciano Parodi

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