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Politica | 15 febbraio 2019, 15:06

Gualberti sul Parco del Finalese: "Non si salva l'ambiente mettendolo sotto una teca"

Il candidato sindaco di centrodestra: "Seguiamo l'esempio della Toscana, che pur con criteri meno rigidi ha messo in atto una grande tutela ambientale"

Gualberti sul Parco del Finalese: "Non si salva l'ambiente mettendolo sotto una teca"

Massimo Gualberti, candidato sindaco per il centrodestra di Finale Ligure, traccia alcune considerazioni in merito al tema della soppressione del Parco del Finalese: "Se un quarto di secolo non è bastato a capire quanto errata fosse l'impostazione della legge di riordino delle aree protette, è verosimile ritenere che la contrapposizione tra "favorevoli" e "contrari" durerà ancora a lungo.

La legge Regionale inopportunamente importò l'intera disciplina afferente ai Parchi Nazionali, prevedendo per i Parchi Regionali la costituzione di un Ente Parco, di un Piano del Parco, di vincoli, divieti ed inutili sovrapposizione di competenze con Enti Locali.

Tutto ciò senza distinguere la diversità ontologica tra un'area ampiamente antropizzata come il Finalese e zone di alta montagna. La Regione Toscana, zona di grande tradizione agricola, turistica e venatoria, seguì criteri meno rigidi e il sistema delle aree protette di interesse locale costituisce un grande esempio di tutela ambientale, senza significative tensioni con enti locali, comitati cittadini, associazioni agricole e venatorie.

La gestione (associata) spetta ai Comuni, non vi sono sovrapposizioni di vincoli e divieti, non sono state alterate o pregiudicate tradizioni agro-silvo-pastorali o venatorie. In compenso sono diventate centri di attrazione di finanziamenti, importanti veicoli di promozione turistica e motivo di una forte identità territoriale.

Sono previsti bandi per il finanziamento di muretti a secco, di recupero di tradizioni agro-alimentari, di tutela del territorio ed altre benemerite iniziative. Nel nostro territorio, senza aggiungere UN SOLO vincolo o divieto, questa esperienza avrebbe potuto tranquillamente ripetersi e non è detto che ciò possa avvenire, semplicemente riconoscendo e non imponendo, un uso del territorio compatibile con la presenza di chi ci vive ed abita. L'ambiente è fondamentale per il nostro futuro, ma non lo diventerà certo mettendolo sotto una teca..."

Comunicato stampa

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