Savona - 20 febbraio 2019, 16:04

I pericoli nascosti nei libri di Savona

Il testo redatto da Bruno Chiarlone Debenedetti

I pericoli nascosti nei libri di Savona

Lasciate i pericoli nascosti nei libri agli avventurieri abituali, agli artisti spericolati, agli ebrei erranti e agli zingari o gitani di lungo corso, ai perdigiorno senza arte né parte, ai cammellieri istruiti, ai preti lavoratori, alle monache di apertura, ai vescovi ausiliari, ai santi in carriera, ai monaci amanuensi, ai predicatori itineranti, ai bibliotecai impenitenti, agli impiegati del nodo scorsoio che versavano nella ciotola del condannato il brodo delle undici, al sabato mattina.

Leggere un libro è un atto di libertà e un desiderio di fantasia da trovare ben de-scritta nero su bianco; leggere un libro non è uscire dal mondo, ma entrare nel mondo attraverso un altro ingresso (Fabrizio Caramagna). Comporre un libro con testi e immagini (libro d’artista) è dare una nuova dimensione visiva ai lettori. Usare pennello e collage per fabbricare un libro d’artista porta il libro in altri ambiti, in diverse situazioni e maggiori occasioni d’incontro.

Per le cose avere un nome è avere un senso ed esistere autonomamente e nello stesso tempo essere comprese in un sistema che le collega con le altre cose con le quali hanno attinenza. Ciò che si pensa delle cose e dei fatti è vero anche nella realtà perché: o si è reso vero molto tempo fa oppure si verificherà, succederà proprio come abbiamo immaginato.

Perché quello che si pensa prima o poi avviene. O è già avvenuto. Con il nome con cui sono state chiamate le cose e i fatti sono nati al mondo, chi li ha pensati li ha fatti nascere al mondo e con il loro nome i fatti avvengono. Ciò che noi possiamo pensare un giorno si vedrà realizzato, reso vero, accadere.

La realtà supera la fantasia, anche a Savona. Le mele cadono mature, anche le pere, ma altre le ha già fatto cadere il vento. Il vento porta in volo semi e foglie secche: sparge i semi su altre terre, accumula le foglie nei fossi e accanto alle siepi.

Comunicato stampa

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