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Economia | 20 marzo 2019, 07:56

Sardegna: più che una meta per le vacanze... Un vero status symbol

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Sardegna: più che una meta per le vacanze... Un vero status symbol

La Sardegna è sempre stata molto di più di una semplice meta per le vacanze, eletta a vero e proprio ruolo di “status symbol”. Si pensi solo a quanti film del filone delle commedie balneari sono stati ambientati su quest’isola dalle spiagge fatte di sabbia fine e cristallina e dal mare limpido e trasparente.

Ma in particolar modo nel biennio 2017-2018 la Sardegna ha fatto registrare un forte incremento dal punto di vista turistico: solo nel primo semestre del 2017, per citare un esempio, i numeri hanno fatto registrare una media del +10% di arrivi, calcolata su un aumento del 14,5% dall’estero e del +6% dall’Italia. In particolare, secondo quanto emerso, un turista su due è italiano: le presenze provenienti dalla nostra nazione rappresentano ancora il oltre il 52% del totale, ma questo dato va letto in chiave positiva anche per le presenze straniere; infatti, quel circa 48% rimanente costituisce un aumento, rispetto al 46% circa del 2016.

Oggi raggiungere la Sardegna è estremamente facile da qualsiasi punto d’Italia. Per una questione di praticità, però, una delle soluzioni maggiormente percorse è quella dei traghetti Genova Porto Torres per tutta una serie di motivi. Non soltanto infatti i liguri sono per tradizione affezionati frequentatori delle località sarde, ma la Liguria costituisce lo sbocco sul mare per tutte le principali città del Nord-Ovest italiano: Torino, Cuneo, Alessandria, Milano, Como, Bergamo… Per cui gli amanti della spiaggia possono progettare un soggiorno che li porterà dapprima a visitare le Riviere di Ponente e di Levante, per poi spostarsi nel capoluogo, imbarcarsi e concludere il loro periodo di ferie sull’isola.

Una volta giunti in Sardegna, i luoghi da visitare sono tanti: la civiltà definita nuragica, cioè quella che ci ha lasciato quelle costruzioni a forma di tronco di cono note come nuraghi, rappresenta uno dei più primordiali insediamenti umani della preistoria. Nel corso dei secoli l’isola intrattenne rapporti commerciali con tutte le società più civilizzate: dai fenici agli etruschi, dai liguri ai micenei, fino agli iberici. E il passaggio di tutte queste genti si può ancora oggi “assaporare” nell’arte, nell’architettura, nei reperti museali… Ma a proposito di “assaporare”: se da una parte è vero che la bellezza del patrimonio culturale e di quello ambientale sono un appagamento per gli occhi, non c’è vacanza che si rispetti se non si appaga anche il palato. Ed infatti la cucina sarda è oggi considerata uno dei più nobili e variati esempi di dieta mediterranea, modello nutrizionale proclamato patrimonio dell’Unesco a partire dal 2010.

Tante le specialità a base di pesce e crostacei: il mare è pescoso di tonni e persino di pregiate aragoste. Non si può ignorare la produzione di formaggi, soprattutto stagionati e dall’aroma intenso (tutti conosciamo il celebre pecorino sardo) mentre le ricette a base di carne sono incentrate soprattutto su tagli di provenienza ovina e suina, cioè agnelli, capretti e maiali. Infine non si può dimenticare l’eccellente produzione vinicola, che spazia da vini rossi invecchiati come il cannonau, a bianchi più freschi ereditati dalla tradizione ligure (il vermentino sardo è in qualche modo imparentato con il vermentino ingauno).

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