- 24 marzo 2019, 09:00

Jesus Castellano: il fotografo di Siviglia, maestro della luce

Le persone sono la mia passione

Jesus Castellano: il fotografo di Siviglia, maestro della luce

Arrivo nello studio di Jesus, alzo lo sguardo e mi saluta un signore "Hola", mi dice. Un parente, un amico, non so. Di lì a poco arriva lui, Jesus Castellano, sorridente ma non troppo, gentile ma non esuberante, che sciocca penso, non è che tutti gli spagnoli debbano essere fiesta e flamenco. Ci accomodiamo in una saletta a parte. Mi chiede di me, del mio lavoro, dei miei progetti. Mi ritrovo a parlare della mia vita, eppure sono qui per intervistare lui, elegante da parte sua, penso.

Da quanto ti occupi di fotografia Jesus?


"Ho iniziato a ventidue anni a Siviglia, la mia città. Ero andato a vivere in una casa di creativi e musicisti: c'era chi dipingeva, chi suonava e chi fotografava, artisti vari insomma. Un ambiente molto dinamico e stimolante che mi ha portato a scattare le prime fotografie, da lì mi sono appassionato ed ho cominciato a seguire i primi corsi, pensa che avevo realizzato una camera oscura in legno nell'ingresso della casa!" (ndr. ride)

Quali sono i primi lavori che hai realizzato?

"Ho iniziato col fare ritratti fotografici e nel 1995 ho fondato una rivista che trattava di musica techno la KINETIK, della quale io curavo l'immagine. Ho avuto così l'occasione di fotografare i Prodigy, i Chemical Brothers e altri numerosi gruppi. Era un progetto editoriale che mi appassionava molto, trattando non solo di musica ma anche di tendenze."

"Poi nel 1998 mi sono trasferito a Stoccarda (Germania) dove ho lavorato per cinque anni come assistente fotografo in una nota agenzia di comunicazione. In questa agenzia ogni fotografo aveva la sua area di competenza, io ero stato assegnato alla sezione "industriale" (fotografia di macchinari industriali di grandi dimensioni), poi però alla sera mi fermavo e andavo ad aiutare i professionisti delle altre sezioni ritratti e paesaggi."

Un'ottima gavetta quindi, ma qual è la forma di fotografia che più ti piace?

"Sì, devo dire che è stata una esperienza molto utile e formativa che mi ha permesso di avere delle basi forti sulle quali costruire la mia attività. I ritratti, le persone sono la mia passione. La costruzione del rapporto che si deve instaurare fra fotografo e fotografato per ottenere lo scatto giusto, l'aspetto ignoto e la sfida che racchiude connettersi agli altri, mettere a proprio agio le persone e tirare fuori il meglio da loro: sono queste le cose che amo dei mio lavoro. Sai, con i modelli è diverso, loro si mettono lì e via, sono pronti per scattare, invece con chi non lo fa di mestiere è differente."

Dalla Germania sei quindi approdato in Italia?


"In realtà, dopo Stoccarda sono rientrato in Spagna, a Madrid, per frequentare un master di fotografia presso la nota Escuela de imagen EFTI, qui ho avuto modo di conoscere molti fotografi di fama internazionale, tra cui Angel Alvarez con il quel ho lavorato per tre anni. Un personaggio molto criptico dal quale però ho imparato tanto."

Come sei arrivato in Italia e cosa ti ha portato a restare?


"Sono stato contattato per un progetto lavorativo in Italia da una ragazza che avevo conosciuto durante gli anni trascorsi in Germania, ragazza che poi è diventata mia moglie. Quando sono arrivato in Piemonte, in un paesaggio così diverso da quello della mia infanzia, sono rimasto affascinato dalle montagne ed ho pensato che questo sarebbe stato un buon posto per mettere radici.

Dopodiché ho creato Castellano Studio, uno spazio di 220 metri quadri nel cuore della Granda dove realizzare servizi fotografici pubblicitari, di moda, still-life, food e architettura d’interni. Nel 2013 mi sono associato con Paolo Allasia, che collaborava con me già da alcuni anni, grazie a lui lo studio ha fatto una grande crescita e Castellano studio http://www.castellanostudio.it è diventato uno degli studi più importanti della provincia, a livello lavorativo."

Qual è il tuo tratto distintivo?


"La luce" mi dice e poi si ferma, con compostezza, come a dire, "più importante di questo non c'è nulla". Passa qualche secondo di imbarazzo (mio) e riprovo "Sì, ma qual'è la cosa che ti distingue dagli altri?" Ancora un attimo si silenzio...

Forse si accorge che non mi è chiara la sua risposta, allora si avvicina, apre il suo profilo Instagram https://www.instagram.com/jesuscastellano_fotografo/ e con calma e lentezza mi fa vedere delle foto, "vedi? Qui è la luce a dare profondità e a rendere più interessante e caldo l'ambiente. Un buon soggetto aiuta, ma è la luce a comunicare". "Grazie!" rispondo "ora ho capito".

Quali sono i tuoi progetti futuri?

"Ho in vista molte collaborazioni con brand affermati, anche del settore della moda, ma, ti svelo un segreto, vorrei fare degli shooting per giovani stilisti emergenti. Sai, spesso quando ci si appresta a lavorare per una azienda già affermata, i limiti e le regole da seguire diventano tanti, questo anche in virtù di una gerarchia più strutturata. Invece quando il brand è nuovo si è ancora aperti a tutto, si ha voglia di testare e innovare, c'è libertà di espressione. Io sono così, ho sempre voglia di cose nuove e di nuovi stimoli."

A proposito di nuovo stimoli, venerdì' 22 Marzo 2019 c'è stata l'inaugurazione della mostra fotografica della tua scuola di fotografia, vuoi parlarmene?

"Da qualche anno ho aperto il mio studio in Via Metalmeccanici a Savigliano a tutti gli appassionati di quest'arte. Il Castellano Studio http://www.castellanostudio.it/  è diventato così una vera e propria scuola. Questa mostra è il risultato del corso base di fotografia http://www.fotoscuola.com/corsi/corso-base-di-fotografia/ che si è da poco concluso, ne approfitto per ringraziare i ragazzi che l'hanno resa possibile: Elisabetta Richard, Francesco Occelli, Arianna Ambrogio, Alessia Deleo, Sara Borello, Mauro Appendino, Laura Giraudo, Ilaria Barale, Christian Lussana, Mauro Testa, Elisa Mina e per invitare tutti a visitarla.

"La fotografia es una forma de vida, que disfruten con las fotos" (Jesus Castellano)

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Alessandra Canelli

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