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Attualità | 04 aprile 2019, 19:00

Una grande mobilitazione per il "Parco del Finalese": tutto pronto per la "passeggiata" di sabato 6 aprile

Appuntamento alle 15 dalla Strada Vecchia in direzione della Chiesa di San Lorenzo, Varigotti. Evento organizzato da WWF Liguria, Cai Liguria, Legambiente Liguria, Italia Nostra, Fridays for Future Savona e CEA Finale Ligure

Una grande mobilitazione per il "Parco del Finalese": tutto pronto per la "passeggiata" di sabato 6 aprile

Tutto pronto per la Passeggiata organizzata per salvare la legge istitutiva del Parco Regionale del Finalese.

L’appuntamento è per sabato 6 aprile ore 15, con ritrovo dalla Strada Vecchia in direzione della Chiesa di  San Lorenzo, Varigotti.

Le Associazioni WWF Liguria, Cai Liguria, Legambiente Liguria, Italia Nostra, Fridays for Future Savona e CEA Finale Ligure hanno organizzato questa passeggiata/camminata per sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni del territorio affinché non venga definitivamente abrogata la legge di Salvaguardia per l’istituzione del Parco del Finalese e di 42 aree protette del savonese, come previsto nella seduta del Consiglio Regionale del 9 aprile.

Spiegano gli organizzatori: “Nonostante le ripetute prese di posizione di molteplici associazioni ambientaliste, delle minoranze politiche nel Consiglio Regionale, dell’associazione albergatori del finalese, della riuscita raccolta di firme lanciata su Change.org (ad oggi 4000 adesioni),  della recente protesta del neonato gruppo di Fridays for Future, la legge 210 ha continuato il suo  inesorabile cammino.

Inutili sono risultati finora gli inviti a ripensare a tale scelta che contrasta  con  l’enorme e universalmente riconosciuta potenzialità di tali aree.

Salvaguardare il territorio non significa ‘metterlo sotto una teca’ e costellarlo di divieti; significa  invece, attraverso un corretto equilibrio tra tutela e valorizzazione,  promuoverne lo sviluppo sostenibile e allo stesso tempo tutelare questo eccezionale comprensorio perché di inestimabile valore geologico, paesaggistico, naturalistico, storico e archeologico.

Caratteristiche queste difficilmente riscontrabili con tale abbondanza nella nostra regione.

Salvaguardare il territorio significa anche consegnarlo alle generazioni future, il più possibile integro, e offrirlo oggi alla fruizione sostenibile sia degli abitanti che  dei visitatori/turisti, promuovendone le potenzialità che già rappresentano un eccellente volano per un turismo alternativo e sempre più in crescita, con una notevole ricaduta economica sulle vicine località.

L’obiettivo di questa passeggiata e delle associazioni che la promuovono è quello di invitare le istituzioni regionali a riaprire un dialogo costruttivo con tutte le associazioni, i cittadini e i loro rappresentanti sul territorio, superando le sterili contrapposizioni del passato e dando avvio ad un nuovo percorso condiviso”.

Come raggiungere il luogo di partenza a Varigotti, in alternativa a chi lo raggiungerà con un mezzo proprio:

1.       da Savona : treno per Finale e poi bus per Savona  / autobus da Savona TPL 40

2.       da Finale ( dalla stazione  ferroviaria autobus TPL 40 per Savona

3.       A piedi, seguendo il lungomare e poi proseguendo per Varigotti ( 4 km)

Ricordiamo inoltre che, pur avendo ormai superato le 4000 firme, è ancora pienamente operativa e sottoscrivibile la petizione sul sito Change.org a questo link:

https://www.change.org/p/al-consiglio-regionale-della-regione-liguria-salviamo-le-aree-protette-liguri-e-le-norme-istitutive-del-parco-del-finalese

Noi di Savonanews abbiamo raccolto le testimonianze degli organizzatori:

Elisa Aschiero, Fridays for Future: In questo momento è fondamentale rispondere in modo deciso alla sempre maggiore restrizione delle aree verdi a livello globale. Inoltre non dimentichiamo che a livello locale esse sono fonte di benessere, salute, aggregazione sociale, felicità. Non possono essere messe a repentaglio nell’indifferenza generale. La nostra paura più grande è che tutto ciò venga edificato o devastato: ad esempio, è recente la notizia che nel Beigua sono stati ritrovati minerali preziosi che interessano alle multinazionali”.

Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria: “Si tratta di un’iniziativa importante a ridosso di un consiglio regionale importante: mancano infatti solo due articoli per vedere varata una legge che noi riteniamo sbagliata. Questa passeggiata mobiliterà non solo le associazioni ma i privati cittadini che credono in uno sviluppo sostenibile. I parchi nascono per tutelare le biodiversità e le eccellenze di tipo florofaunistico, ma oggi tutto ciò si è esteso anche al turismo ‘sano’, lo dimostra il fatto che anche le associazioni di albergatori si sono schierate pro-parco. Speriamo nella massima partecipazione possibile alla giornata di sabato”.

Gianni Carravieri, presidente Cai Liguria: Sul problema parchi abbiamo sollecitato tutte le sezioni, l’Area Tutela ambiente montano Liguria/Piemonte/Val d’Aosta, i singoli soci, stiamo conducendo un lavoro di sensibilizzazione capillare. Stiamo inoltre avviando degli incontri con il consiglio regionale per ottenere ogni possibile tutela dei parchi. Chiediamo un tavolo tecnico con esperti che, cartine alla mano, mettano in evidenza aspetti contraddittori, imprecisi, modificabili, perfezionabili della legge sui parchi. Un tavolo dove ogni parte in causa possa esprimere il proprio parere per poi convergere tutti verso un obiettivo comune. Tutto ciò rientra nel nostro “bidecalogo”, nel nome del rispetto della natura e del turismo e sviluppo compatibile”.

Roberto Cuneo, presidente Italia Nostra: “Noi lavoriamo per stabilizzare il Parco del Finalese da oltre cinquant’anni e abbiamo scritto anche un libro su questo. Domani sera organizzeremo un dibattito alla libreria Ubik di Savona per protestare contro questa legge, mentre per sabato abbiamo aderito a questa passeggiata. Da anni tante associazioni, tra cui la nostra, stanno lavorando sulle 42 aree di tutela della provincia di Savona e scopriamo che dalla sera alla mattina qualcuno vuole cancellarle. La provincia nel tempo ha investito tantissime risorse economiche per definire queste aree di attenzione, per catalogarle, per  sviluppare dei progetti. La Liguria è pronta ad accantonare anni di lavoro fatto dichiarando che mancano i soldi, ma basterebbe almeno collaborare con il mondo del volontariato per dare tutela e valore il territorio”.

Marco Piombo, WWF Liguria:Da anni sosteniamo questa proposta di istituzione: la proposta istitutiva risale al 1977. I governi regionali precedenti non hanno mai fatto nulla per finalizzare questo progetto, questo governo addirittura decide di mettere la parola fine a tutto. Il Finalese rappresenta un grande patrimonio di biodiversità: tantissimi rapaci, dal gheppio, al biancone, dall’aquila a varie specie di falchi. Ma anche anfibi e rettili, come la lucertola ocellata, e una vivace ricchezza floreale. Tanti habitat naturali differenti, dalla falesia all’area submontana, raggruppate in un qualcosa di unico nel suo genere. L’area parco sarebbe la soluzione per una attività turistica e agricola regolamentata, una grande opportunità che speriamo di non perdere. Siamo decisi a non cedere neanche di un passo”.

Carlo Lovisolo, guida naturalistica e rappresentante del CEA Centro Educazione Ambientale Finale Ligure: “Ritengo doveroso lavorare tutti insieme per un obiettivo condiviso, superare gli errori e le incomprensioni del passato, in modo trasversale alla politica, senza schieramenti ma sviluppando un tavolo di lavoro che consenta di ripartire con lo spirito giusto.

A mio avviso è importante analizzare oggettivamente i motivi che hanno fino ad oggi impedito l'istituzione del Parco Finalese. Spesso purtroppo sono prevalse posizioni troppo radicali tra alcuni promotori del Parco e tra chi è contrario, anche la disinformazione ha fatto danni. Per cercare di sbloccare questa contrapposizione dobbiamo tutti cercare con pragmatismo e buon senso un punto di incontro condiviso tra tutte le categorie interessate: dalla prevenzione degli incendi alla lotta al bracconaggio, dalla gestione delle aree pic nic, dalla regolamentazione sana dell’outdoor, se si riuscirà a realizzare un tavolo di confronto che metta d’accordo tutte le categorie potremo dare al Parco del Finalese una valenza culturale, turistica, ambientale, mediatica pari a quella che oggi hanno luoghi come Portofino o le Cinqueterre. Il tutto senza strumentalizzazioni ma animati solo da un sincero amore per i nostri luoghi; la manifestazione non deve avere un colore politico, deve essere uno sprone per incontrarsi, confrontarsi, dialogare, lavorare tutti insieme per il bene del nostro territorio”.

 

Alberto Sgarlato

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