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Politica | 04 aprile 2019, 19:02

Senarega e Ardenti (Lega): "No a inserimento della circoncisione rituale nei Lea della sanità pubblica"

"Non è un intervento chirurgico terapeutico" aggiungono i due esponenti leghisti

Senarega e Ardenti (Lega): "No a inserimento della circoncisione rituale nei Lea della sanità pubblica"

 

"Circoncisione dei bimbi per motivi rituali non ha nulla a che vedere con la sanità pubblica e l’imprescindibile diritto alla salute, garantito dalla normativa italiana. Se l’operazione di circoncisione terapeutica è già garantita a tutti dal Servizio sanitario nazionale, oggi il Pd ligure ha chiesto di inserire l’intervento di circoncisione rituale nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) come prestazione gratuita o con ‘ticket accessibile’ a chiunque" commentano Franco Senarega, capogruppo regionale Lega Nord Liguria – Salvini e Paolo Ardenti, vice capogruppo regionale Lega Nord Liguria – Salvini. 

"In sostanza, vogliono sottrarre risorse al sistema della sanità pubblica per motivi ideologici e politici come ha fatto Regione Toscana, governata dal centrosinistra. Invece, noi riteniamo di utilizzare le risorse del fondo sanitario nazionale per dare risposte ai bisogni di salute dei cittadini liguri. Inoltre, abbiamo chiesto condanne severissime per chi effettua questo tipo di interventi chirurgici illegali pur sapendo dei rischi (noti a tutti) e vogliamo promuovere una campagna di informazione e sensibilizzazione nei confronti di taluni genitori per evitare il massacro dei bimbi, come purtroppo è avvenuto l’altra notte per il piccolo nigeriano deceduto dopo la circoncisione clandestina effettuata in una casa di Genova Quezzi". 

"Infatti, molti bambini che vengono operati in casa da persone senza scrupoli, con il consenso dei genitori, spesso vengono salvati in extremis oppure rimangono menomati o riportano complicanze di vario tipo, che poi richiedono assistenza sanitaria. Pertanto, i genitori che vogliono seguire un rito ma non vogliono pagare un intervento chirurgico eseguito da medici e in strutture sanitarie autorizzate, che costa poche centinaia di euro, possono rinunciare a questa pratica rituale. Anche perché il bimbo può vivere benissimo e in salute senza essere circonciso". 

"Nel caso di strutture pubbliche, trattandosi di operazioni da considerare tecnicamente parificabili a quelle di natura estetica e che quindi esulano dall’imprescindibile diritto alla salute, appare giusto che la prestazione non sia coperta dal Servizio sanitario nazionale perché la sanità pubblica (quindi i cittadini) non può farsi carico anche di prestazioni extra mediche o non terapeutiche” concludono Franco Senarega, capogruppo regionale Lega Nord Liguria – Salvini e Paolo Ardenti, vice capogruppo regionale Lega Nord Liguria – Salvini. 

Comunicato stampa

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