Decolla da Finale Ligure un nuovo progetto “sociale” che contiene in sé molteplici potenzialità di espressione: il confronto tra generazioni, la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale agricolo, un’opportunità di invecchiamento attivo per la terza età e di lavoro per i giovani.
Partiamo dall’inizio: nell’ambito del Patto di Sussidiarietà 2018-2019 della Regione Liguria sono state finanziate per il Distretto Socio-Sanitario n. 5 (16 Comuni del Finalese) otto “azioni”, presentate dalle associazioni capofila ACLI, ADA, ANTEAS e AUSER nell’ambito del progetto denominato “Ogni stagione porta i suoi frutti”: esse spaziano dall’alimentazione all’agricoltura, dall’artigianato alla ginnastica dolce e molto altro.
In questo articolo ci focalizziamo sulle due “azioni” di “Vita Nova” APS, Circolo ACLI, denominate “Recupero orti e culture” e “Orti e chinotti”.
Spiegano gli organizzatori: “Vogliamo coinvolgere i nostri anziani, non necessariamente finalesi, ma di tutto il Distretto Sociale, ad insegnare le basi e i tanti piccoli segreti della potatura, dell’innesto, della cultura agricola del territorio con le sue tradizioni. Hanno un grande bagaglio da tramandare ai nostri giovani: parliamo di tante specie tipiche delle nostre zone, dall’ulivo, all’albicocca, al fico, che richiedono competenze e accorgimenti per crescere sane e forti. E, guardando al futuro, ci piacerebbe anche coinvolgere i Benedettini per tramandare alle prossime generazioni un’altra grande tradizione del finalese, l’arte apiaria”.
Proseguono in modo congiunto l’ACLI “Vita Nova” e la Consulta del Volontariato di Finale Ligure (di cui l’ACLI fa parte): “Le valenze sociali di questo progetto sono numerose. Non solo gli anziani si sentirebbero utili, tramandando un bagaglio culturale che diversamente andrebbe perso, ma i giovani potrebbero scoprire una passione in grado di tramutarsi in una vera opportunità lavorativa. Parliamo dei giovani del nostro comprensorio, ma anche dei ragazzi stranieri dello SPRAR e delle realtà di accoglienza dei Comuni vicini, che attraverso l’agricoltura intraprenderebbero un percorso di integrazione. E pensiamo anche a persone ancora giovani, ma un po’ più grandi d’età (purtroppo la Consulta è a conoscenza di tanti di questi casi) che si sono ritrovate improvvisamente disoccupate e a vivere a carico dei genitori anziani.
“Non solo: il recupero di questi terreni – proseguono gli organizzatori – farebbe bene all’ambiente e al clima, porterebbe lavoro su spazi al momento non valorizzati e creerebbe anche una clientela che potrebbe avere frutta e verdura a km zero e di stagione coltivata con i metodi di una volta e in modo del tutto sano e biologico. Quindi, un vantaggio per tutti: per i giovani, per gli anziani, per gli acquirenti, per il territorio, per l’ambiente”.
Attraverso questo annuncio, la Consulta del Volontariato di Finale Ligure e l’ACLI “Vita Nova” cercano anziani disposti a “rimettersi in gioco” per tramandare le proprie esperienze e giovani interessati a imparare.
Chi volesse saperne di più può contattare i numeri 333 8591360 (Stefano), 340 0037035 (Emanuele) e 019 602213 (Renata).
Inoltre ricordiamo che martedì 16 aprile, alle ore 18, nella sala della Consulta del Volontariato di via Tommaso Pertica (di fronte al palazzo comunale) a Finale Ligure si svolgerà una nuova riunione esplicativa, volta soprattutto a formare i gruppi di lavoro tra le varie associazioni capofila delle “azioni” presentate nell’ambito del progetto.