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Attualità | 06 maggio 2019, 11:23

Vado, i lavoratori Bombardier chiudono i magazzini per due settimane: "Dobbiamo colpire l’azienda"

In assemblea è stato proposto un pacchetto di 16 ore di sciopero, due questa mattina e le successive 14 ore nelle prossime due settimane, fermandosi 10 minuti ogni ora

Vado, i lavoratori Bombardier chiudono i magazzini per due settimane: "Dobbiamo colpire l’azienda"

Magazzino chiuso per ricezione e spedizione merci da lunedì 6 maggio a venerdì 17 maggio. Questa la decisione dei lavoratori e delle rsu di Bombardier dopo l’assemblea di questa mattina con i sindacati. Una presa di posizione forte che si va a contrapporre al muro istituito dall’azienda per dividere il settore degli ingegneri (reparto che verrà ceduto a Segula a fine maggio) dal resto dei lavoratori.

In assemblea è stato proposto un pacchetto di 16 ore di sciopero, due questa mattina e le successive 14 ore nelle prossime due settimane, fermandosi 10 minuti ogni ora. 

"Non stiamo andando per niente bene - il commento di un operaio dell'azienda - c'è molta preoccupazione fra tutti gli operai per una chiusura che ci farebbe ritrovare tutti a casa. Che sensazione lascia il muro eretto che separa da ingegneristica dal resto della struttura? Ci dà da pensare perché era stato chiesto all'azienda di aspettare a dare via l'ingegneria e invece un fine settimana che eravamo in ferie è stato fatto questo muro: quindi per noi sono solo dei presupposti che vuole chiudere, che vuole fare lo spezzatino e che prossimamente potrebbe succedere agli acquisti arrivando fino alla produzione. Siamo affezionati a questa ditta che è qua da più di 100 anni: qua ci sono tantissime famiglie di operai, rischiamo di rimanere senza lavoro".

 

"L'obiettivo adesso, per come si è messa la vertenza, è la tutela di questo sito produttivo" commenta Andrea Mandraccia (Fiom Cgil).  

"La decisione di cedere ingegneria in maniera unilaterale, la mancanza di volontà di portare carico di lavoro legata alla DC3, che doveva già essere assegnata a Vado Ligure senza la nostra richiesta. Questo per colmare il buco di produzione che ci separa alla fine dell'anno (con il carico di lavoro che abbiamo in casa arriviamo alla fine dell'estate e poi siamo scarichi), la scelta da parte del gruppo di non essere presente all'incontro al Ministero e quella di non tenere le bocce ferme fino al prossimo incontro, ci fa dire che adesso noi dobbiamo colpire il gruppo". 

"Dobbiamo colpire il gruppo rispetto alla sua attività. Metterlo in difficoltà con i clienti. Noi ci stiamo giocando il fatto che Vado Ligure continui ad esistere come sito produttivo. Ci stiamo giocando uno stabilimento che è presente dal 1905 - conclude - Chiediamo ai lavoratori uno sforzo per fare emergere le difficoltà del momento. E' arrivato il momento di tirare le fila. O si continua con Bombardier con un piano industriale che dia delle garanzie. Oppure se Bombardier non è interessata a rimanere in Italia e vuole vendere il sito, le istituzioni devono cercare un acquirente per un sito che noi consideriamo strategico". 

 

Luciano Parodi

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