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Politica | 15 maggio 2019, 09:22

I candidati sindaco di Albenga parlano di Agricoltura nell'incontro organizzato da Confagricoltura

Tanti i temi trattati durante la serata.

I candidati sindaco di Albenga parlano di Agricoltura nell'incontro organizzato da Confagricoltura

Ieri sera ad Albenga Confagricoltura ha organizzato un confronto con i candidati sindaco della Città delle Torri su temi di particolare interesse, in particolar modo per chi opera nel settore.

Una buona parte dell’economia della Città delle Torri, infatti, ruota intorno all’agricoltura e al suo indotto.

Cosa intendono fare i candidati sindaco per queste tematiche? Per andare incontro alle esigenze della categoria? Per la valorizzazione dei prodotti locali?

C’è da dire che, non tutto dipende dalle amministrazioni comunali le quali, però, in alcuni casi hanno strumenti importanti e, in altri, hanno il ruolo fondamentale  di fare da tramite per la richiesta di fondi regionali, statali o europei.

Calamità naturali, regimentazione idrogeologica e valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti. Tanti i temi affrontati nel confronto che si è aperto con una introduzione durante la quali i candidati sindaco  hanno potuto accennare alle  tematiche che, nel corso del dibattito sono state approfondite.

Il candidato sindaco Riccardo Tomatis: Ringrazio Confagricoltura dell’invito e ringrazio le parole del Presidente Luca De Michelis che ha evidenziato una realtà che è totalmente acquisita: l’attività agricola della piana di Albenga è l’industria più fiorente che abbiamo, sia dal punto di vista della produttività, che dal punto di vista della ricaduta occupazionale e dell’indotto che crea.

L’agricoltura si basa su due elementi essenziali: la terra e l’acqua e questi sono quelli che noi dobbiamo difendere e tutelare.

Per quel che concerne la terra la dobbiamo liberare per renderla disponibile all’attività agricola. Questa è una scelta che abbiamo fatto anche con il nostro Puc.

Dobbiamo tutelarla dal punto di vista chimico, deve essere una terra di qualità, deve essere una terra che non subisce l’inquinamento. Lasciamo stare il discorso dei fitofarmaci. Ci siamo appena tolti di dosso l’incubo del forno crematorio, non cominciamo a parlare di fitofarmaci che oggi sono estremamente sicuri. Il fatto che oggi ci sia qualcuno che presume che ci siano più morti nel nostro territorio crea allarmismi inutili. Nnon è assolutamente vero. Questo non è mai stato dimostrato io ho fatto un’interrogazione all’Istituto di tumori qualche anno fa, i dati non sono aggiornati purtroppo, ma fino al 2015 non c’è alcuna evidenza che qui ci siano più morti rispetto ad altri territori.

Per quel che riguarda l’acqua dobbiamo sottolineare il fatto che è un bene enorme ed è una risorsa, ma purtroppo anche un pericolo da gestire nelle situazioni di emergenza che oggi non possono più essere considerate di emergenza perché troppo spesso si verificano questi fenomeni che dobbiamo gestire come fossero l’ordinario non più come un evento eccezionale”

Il candidato sindaco Gerolamo Calleri: L’agricoltura è il mondo dal quale provengo, è quello che ho sempre fatto, è un tema a me molto caro.

L’agricoltura ha dato tanto a questo territorio e molto può ancora dare sotto tanti punti di vista e aspetti.

Ripenso a quando Albenga era conosciuta per le primizie, oggi lo è per le piante in vaso, ma anche per le cantine vinicole molto apprezzate e conosciute.

È una agricoltura che può essere anche veicolo turistico per fare conoscere sempre più Albenga. Proprio questo aspetto va sviluppato. L’agricoltura deve lavorare in sinergia con il turismo così come avviene già in molte regioni d’Italia.

Albenga è conosciuta anche per le aromatiche e anche su questo credo ci sia un gran lavoro da fare proprio per il riconoscimento e la valorizzazione di questo prodotto, magari con un marchio d’area o con l’IGP per dare un valore aggiunto al lavoro che viene fatto sul nostro territorio”

Il candidato sindaco Diego Distilo: “Sono contento di essere qui questa sera anche perché in questo modo possiamo discutere di molte cose e chiarirne altre. La mia lista civica è stata molto strumentalizzata sui giornali per un comunicato stampa interpretato male e oggi vorremmo fare capire che noi non vogliamo dare alcun giudizio e non vogliamo dire come ci si debba comportare. Siamo certi che l’agricoltura è fondamentale per l’economia di Albenga e per questo dobbiamo valutare e valorizzare questo settore.

Sono stato assessore nel comune di Albenga per molti anni, non mi sono mai occupato di agricoltura, ma di viabilità, ambiente e servizi sociali e polizia municipale. Essere amministratori non vuol dire diventare imprenditori agricoli, questo lo lasciamo fare ad altri e pertanto credo che il tema fondamentale sia quello di creare un percorso insieme per fare in modo che gli imprenditori possano portare avanti le loro aziende nel modo migliore possibile.

Noi abbiamo anche alcuni progetti da proporre per la valorizzazione del settore agricolo, per aiutare le aziende e per lo sviluppo del turismo legato agli agricampeggi. Tutto questo perché noi siamo molto legati al mondo agricolo.

I miei genitori sono venuti ad Albenga dal sud e sono stati accolti dagli agricoltori ingauni che li hanno assunti come braccianti agricoli, nel cuore ho anche io l’agricoltura ingauna e mi sento legato particolarmente a questo mondo”.

Il candidato sindaco Fausto Icardo: “Io vorrei parlare di tutela della biodiversità, di sinergie tra comune e produttori agricoli per strategie vincenti nella commercializzazione e nella diffusone dei prodotti agricoli di Albenga che sono eccezionali, sia i 4 che le aromatiche e i fiori.

La riconoscibilità del prodotto agricolo di Albenga è assolutamente necessaria quindi sinergia tra comune e operatori agricoli è importante per capire quali sono le best practices da mettere in campo per dare la possibilità agli operatori agricoli di avere risposte.

Ricordiamoci che da qualche anno a questa parte il costo del terreno agricolo si è drasticamente ridotto. Questo è gravissimo perché vuol dire che l’attività agricola non rende più come una volta e non è più così attrattiva come attività economica. Dobbiamo stare molto attenti perché, purtroppo, stiamo andando sempre più verso la non riconoscibilità.

Amici che lavorano nel settore mi dicono che producono aromatiche da vendere a 60 centesimi al vasetto e molte volte queste a loro costano 58, 59 a volte anche 61 centesimi a vasetto e questo vuol dire che si lavora in perdita e questo per un operatore economico è inaccettabile.

Queste sono tutte cose che dobbiamo tenere a mente e come amministratori dobbiamo dare risposte il più possibile chiare ed univoche per fare in modo che Albenga rimanga un caposaldo dell’agricoltura in Italia”.

Mara Cacace

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