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Sanità | 12 giugno 2019, 16:03

Carenza di medici specialisti: le azioni messe in campo dal governo e dai parlamentari M5S

Il commento di Leda Volpi, medico e deputata del Movimento 5 Stelle.

Carenza di medici specialisti: le azioni messe in campo dal governo e dai parlamentari M5S

 

"La carenza di medici specialisti è ormai una vera emergenza in tutta Italia e sta contribuendo a mettere a rischio il diritto dei cittadini ad essere presi in carico e curati adeguatamente e nei tempi giusti. Purtroppo si sapeva da almeno 20 anni che si sarebbe arrivati a questo punto senza una programmazione a lungo termine ma nonostante ciò l’indifferenza totale su questo tema e i continui tagli alle Università e alla Sanità da parte dei governi che si sono susseguiti ci ha portati a questa situazione. Situazione paradossale, tra l’altro, perché i medici ci sono, solo che non sono specializzati perché non hanno avuto accesso al percorso di formazione post-laurea: troppe poche borse per il corso di specializzazione e di medicina generale rispetto al numero dei laureati in medicina hanno portato al cosiddetto 'imbuto formativo'" commenta Leda Volpi, medico e deputata del Movimento Cinque Stelle.

"Per rimediare ai danni causati dalla mancanza di programmazione del passato il Governo e il Parlamento stanno adottando soluzioni su più fronti:

- nell’immediato il Ministro Grillo ha aumentato il numero delle borse di specializzazione di 1800 unità per il biennio 2018/2019 e sono state aumentate anche le borse per la medicina generale (840 in più), una strategia a lungo termine però che darà i suoi frutti tra quattro o cinque anni, a seconda della durata dei corsi di studio.

- Il Ministero della Salute si è attivato inoltre per conseguire un risultato storico, lo sblocco del turn-over, che permetterà alle regioni, anche quelle in piano di rientro, di dare il via a nuove assunzioni secondo il fabbisogno e stabilizzando i medici precari che negli anni hanno garantito le cure, superando così il tetto di spesa del 2009.

-    Un altro passo importante del Ministro Grillo per superare la carenza di personale è la possibilità offerta ai medici all’ultimo anno del corso di specializzazione di partecipare ai concorsi per medico ospedaliero: con una norma contenuta nel “Decreto Calabria” sarà per loro possibile iniziare a lavorare negli Istituti carenti di personale appartenenti alla rete formativa. E' notizia di ieri infatti l’incontro tra i Ministri Grillo e Bussetti e i rappresentanti del mondo universitario proprio su questo tema, che ha avuto risultati positivi". 

"Ma non è finita, perché il tema della carenza dei medici va affrontato da più prospettive, e perciò stiamo lavorando anche su altri fronti:

- Revisione della Governance Sanitaria: è inutile che chi gestisce la sanità a livello locale o regionale si nasconda dietro un dito, esistono differenze notevoli tra ospedale e ospedale che sono il motivo per cui in alcune realtà i concorsi per medici vanno deserti e in altre si presentano 40-80 candidati. E’ necessaria pertanto una obiettiva riflessione su come si prendono le decisioni riguardanti la gestione di un presidio sanitario e questo sarà possibile solo quando si eliminerà l’odioso filo che lega la politica regionale alle nomine dei direttori delle ASL. Servono manager competenti e indipendenti dalla politica per poter fare scelte giuste che mettano al centro la qualità del servizio sanitario pubblico offerto ai cittadini. Su questo tema noi deputati e senatori del M5S stiamo lavorando da mesi fianco a fianco e spero che il nostro disegno di legge sia approvato a breve.

-    Allo stesso tempo stiamo lavorando ad una riforma organica della formazione post-laurea dei medici che dovrà eliminare i tempi morti dopo il conseguimento del titolo di studio, adeguare il percorso a quello dei medici degli altri paesi europei e in cui siano certificate le competenze e più snello il passaggio dalla formazione alla posizione lavorativa, nell’interesse generale di garantire cure di qualità a tutti i cittadini italiani e tutelare i diritti dei lavoratori nel comparto pubblico sanitario. Dopodiché, con l’adeguata tempistica, si potrà affrontare il tema del numero chiuso alla facoltà di Medicina, ma solo nei tempi opportuni per evitare di peggiorare ulteriormente l’imbuto formativo attuale (anche questo provvedimento è già incardinato alla Camera)". 

"Richiamare i medici pensionati come abbozzato in Regione Liguria o in Veneto, per esempio, o chiamare medici militari o professionisti dall’estero sono solo pseudo-soluzioni tampone a breve termine; per risolvere i problemi del presente e in ottica futura non servono mosse demagogiche ma abbiamo bisogno di importanti riforme strutturali, i cui risultati saranno apprezzabili nei prossimi anni e che tuttavia devono essere messe in campo oggi al fine di salvare il sistema sanitario nazionale dal collasso" conclude Leda Volpi, medico e deputata del Movimento Cinque Stelle.

 

Comunicato stampa

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