Oggi, mentre le prime Fiat 500 giunte per il meeting di Garlenda sfilavano in un festoso e strombazzante corteo, punteggiato da sonori colpi di clacson diffusi per il centro storico ingauno, per una mera coincidenza all'ombra delle Torri si celebrava un'altra manifestazione, caratterizzata da un messaggio di carattere umanitario.
Esponenti di associazioni del territorio impegnate nella cultura e nel sociale, ma anche privati cittadini, si raggruppavano in un appello corale per far sentire la propria vicinanza al Capitano Carola Rackete.
Il fatto di cronaca è ormai noto, in quanto è stato posto sotto lente in questi giorni da tutti i mezzi di informazione internazionali: un vero e proprio "braccio di ferro" tra il Governo italiano e la Comandante della nave Sea Watch per negare o consentire lo sbarco di 43 migranti, fisicamente devastati dal caldo, dalla lunga traversata, dalla malnutrizione e dal deperimento.
Spiegano i manifestanti: "Non concepiamo la campagna mediatica di odio verso una persona che si è adoperata per salvare tante vite umane".