Lo sciabordìo delle onde, le nubi che si spostano nel cielo, il vento che sibila, il mare grosso e, ad un certo punto, la luna che spunta all’orizzonte e risplende sul mare. In tutto questo, due donne e un musicista su questo “palco naturale” fanno sì che le parole e la musica diventino tutt’uno con l’ambiente circostante, creando una magia unica.
Sicuramente è partita nel migliore dei modi (e con un’ottima risposta del pubblico presente) la rassegna “Rive baciate”, varata dall’associazione culturale Indialogo in collaborazione con i Bagni Boncardo di Finalpia e l’associazione culturale Centofiori Eventi.
Avevamo già annunciato su Savonanews questo debutto (leggi tutti i dettagli QUI). Il primo spettacolo della rassegna, intitolato “L’Ora blu” è andato in scena, svelando tutte le potenzialità del progetto. Le attrici e autrici Chiara Tessiore e Sara Zanobbio interpretano due personaggi fiabeschi, due “fate” che sono in realtà metafora del sogno e del ricordo. E, al centro del palco, un marinaio (Diego Maffezzoni) che guarda l’orizzonte e non parla mai, ma affida alla “vox humana” della sua viola un canto melanconico. E le donne che volteggiano attorno a lui si domandano: che cosa condizionerà le sue scelte? Il ricordo di ciò che è stato o il sogno che ci dà il coraggio e il desiderio di avverare ciò che sarà (o che potrebbe essere?)
E se invece fosse tutto il contrario? Si può continuare a sognare un passato che non è stato? Si possono ricordare sogni mai fatti?
Le tematiche filosofiche sono spunto, per le due attrici, per citare versi intramontabili di poeti di diverse generazioni, da Pessoa a Leopardi e tantissimi altri. Proprio la fusione di stili diversi e il contrasto tra essi diventa “trama” e narrazione di una vicenda. A tal proposito è simpatico segnalare il fatto che Stefano Sancio e Luisa Zanoli di Centofiori hanno allestito un banchetto di libri, all’ingresso della rappresentazione, con una selezione delle opere citate, proprio per “rinfrescare la memoria” a chi desiderasse scoprire o riscoprire quei versi e quegli autori.
Il risultato? Un’opera che riesce a essere concettuale ed emozionale al tempo stesso. Il trasporto, l’emotività, il coinvolgimento che le attrici Zanobbio e Tessiore infondono nell’interpretazione e che il musicista Diego Maffezzoni ben completa con la sua musica, toccano corde dell’anima e del cuore, regalano qualche brivido lungo la schiena (che ben si stempera in quelli regalati dal vento sferzante pur in una serata così calda). Alla fine è prosa? È poesia? È musica? È qualcosa che di certo in Liguria non esisteva: una performance che riesce a fondere tutte queste cose valorizzando nel contempo luoghi e scenari di una bellezza impagabile (come le splendide foto di Matteo Pelucchi a corredo dell’articolo confermano).
In un’epoca in cui le persone sono sempre più di corsa, frenetiche e distratte, in un periodo storico in cui in arte sembra che sia stato detto tutto e nulla può più stupire, creare finalmente una proposta nuova e originale è gran cosa. L’esperimento, nonostante tutte le avversità che l’ambiente può creare (dall’umidità che scorda gli strumenti al vento che sibila nei microfoni) è riuscito oltre ogni aspettativa regalando al pubblico qualcosa di vero, sincero, mai asettico o confezionato in modo sbrigativo. La proposta ha tutte le potenzialità per crescere positivamente e qualsiasi amministrazione lungimirante dovrebbe investire in essa nel tempo, in virtù della sua originalità e del suo valore.