Agricoltura - 08 ottobre 2019, 15:19

Campagna olivicola 2019/2020: al via la raccolta in Liguria

Anno di scarica con una produzione inferiore stimata in media del 30% , ma la qualità dell’olio si conferma buona

Campagna olivicola 2019/2020: al via la raccolta in Liguria

È partita già in alcune zone della riviera la raccolta delle olive, mentre nell’Entroterra partirà la prossima settimana, per un’annata che si pronostica difficile dal punto di vista quantitativo, ma dove non mancherà la qualità dell’olio ligure, apprezzato sia a livello nazionale sia internazionale.

È quanto annuncia Coldiretti Liguria, nel sottolineare che l’anno 2019 è per l’olivicoltura ligure un anno di scarica, ma che a condizionare la raccolta è stato soprattutto il clima sfavorevole, dove le scarse fioriture di maggio hanno subito un notevole l'ulteriore stress climatico in una pazza primavera, quando il passaggio repentino dalle basse temperature fuori stagione all’estate ha causato la perdita di buona parte dei fiori presenti. A questo va sommato il caldo umido di luglio/agosto, che ha condizionato la stagione. Per ovviare a queste problematiche la raccolta è stata anticipata di quindici-venti giorni rispetto ai tempi tradizionali per il timore di un altrettanto repentino peggioramento delle condizioni climatiche o l’insorgere di altri problemi. 

"L’olivicoltura – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa - condotta su migliaia di ettari, rappresenta uno dei settori simbolo della nostra regione, con la produzione di extravergini eccellenti, conosciuti in tutto il mondo che, in parte, rientrano sotto il marchio della DOP Riviera Ligure, declinata poi territorialmente nelle sottozone Riviera dei Fiori, Riviera del Ponente Savonese, Riviera di Levante. La campagna passata ha portato alla produzione di quasi 25mila quintali di olio eccellente (fonte dati ISTAT), e anche se quest’anno il quantitativo sarà inferiore, si conferma la qualità della nostra produzione regionale. Tuttavia i nostri extravergini sono un tesoro su cui gravano le minacce delle etichette a semaforo: a livello internazionale infatti si stanno diffondendo sistemi di etichettatura fuorviante, discriminatori ed incompleti, dal traffic light inglese al nutriscore francese, che finiscono per mettere il bollino rosso ed escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali, come l’olio, per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.  Ciò non è accettabile e può causare un serio danno per l’economia delle nostre aziende, che forniscono un prodotto controllato e garantito, con alti livelli di qualità. Oltre a questo non mancano oli di qualità inferiore che arrivano sulle nostre tavole dall’estero,  in una situazione che aumenta il rischio di frodi e contraffazioni, con il prodotto straniero spacciato per Made in Italy che danneggia agricoltori e consumatori. Per non cadere nelle trappole del mercato e scegliere un prodotto di qualità il consiglio è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette ed acquistare extravergini a denominazione di origine protetta, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica Liguria.”

Comunicato stampa

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