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Attualità | 16 ottobre 2019, 19:00

Il sindacato si muove verso i lavoratori: ad Albenga inaugurata la postazione mobile della CGIL

L'iniziativa si configura nella più ampia campagna nazionale "Il lavoro si fa strada"

Il sindacato si muove verso i lavoratori: ad Albenga inaugurata la postazione mobile della CGIL

E' stata presentata questo pomeriggio allo YEPP di Albenga la postazione mobile della Cgil per fornire assistenza ai lavoratori impiegati nei settori agricolo ed edilizio nello svolgere le pratiche di patronato: disoccupazioni agricole, Naspi, pratiche di malattia professionale, domande di pensione ecc.

Il progetto, che si va ad inserire nell'ambito della campagna “Il lavoro si fa strada”, è stato promosso dalla Camera del Lavoro di Savona e dalle categorie del settore delle costruzioni e del comparto dei lavoratori agricoli, FILLEA e FLAI, che insieme con il Patronato INCA hanno deciso di avviarlo per avvicinare i lavoratori dei settori delle costruzioni e dell’agricoltura ai propri diritti, in una sede altamente significativa.

"Un progetto di valenza confederale perché intreccia due categorie importanti: quella dell'edilizia e quella dell'agricoltura - spiega Andrea Pasa, segretario provinciale CGIL Savona - abbiamo voluto farlo in un pezzo di territorio dove questi due comparti sono importantissimi: l'albenganese, nel ponente della provincia di Savona. Un'iniziativa pubblica partecipatissima, con la sala stracolma di lavoratori e lavoratrici: l'obiettivo è quello di dare informazioni contrattuali e dei servizi che spettano ai lavoratori edili e ai laboratori agricoli, non solo immigrati ma anche italiani". 

"Un'iniziativa per includere di più le persone che lavorano - prosegue Pasa - il mondo del lavoro non è più quello degli anni '70 e '80, si è modificato e dobbiamo cambiare anche noi: uno dei cambiamenti è quello del 'sindacato di strada', il sindacato che va incontro ai lavoratori soprattutto per informarli dei diritti che hanno a 360 gradi".

"In questi giorni si è parlato molto di occupazione, noi abbiamo fatto due incontri fondamentali tra ieri e l'altro ieri: siamo stati in Regione Liguria per capire lo stato di avanzamento dell'iter dei finanziamenti della Crisi Complessa, devo dire che arrivano buone notizie perché iniziano a prendere forma i bandi sia per ricerca e sviluppo che per nuove attività produttive. Sono oltre 60 le aziende impegnate a investire per oltre 300 nuovi occupati, purtroppo le notizie sono negative per quanto riguarda il fronte del governo nazionale: oltre 20 milioni di euro di finanziamenti potrebbero arrivare, ma c'è una questione legata al TAR con i tempi burocratici di questo paese che rischiano in qualche modo di allungare i tempi" ha infine concluso il segretario provinciale CGIL.

Nel corso del pomeriggio sono intervenuti Diego Sgarlato dello YEPP, nel ruolo di padrone di casa e che col progetto finanziato dall'Unione Europea "Welcomeship!" si sta dimostrando attento alle riflessioni sul lavoro dei migranti, i più coinvolti dall'argomento toccato oggi, il sindaco Riccardo Tomatis e le altre personalità del sindacato, le quali hanno illustrato il quadro della situazione lavorativa nei settori trattati.

Importanti anche le testimonianze di due lavoratori, Ibrahim e Abdoulahat, alle prese quotidianamente con le difficoltà legate alla precarietà della loro condizione di immigrati.

A concludere l'incontro è poi stato Davide Fiatti, della segreteria nazionale FLAI CGIL. "Un'iniziativa virtuosa perché si innesta un meccanismo che abbiamo già provato in altri territori e sono molto contento che si riesca a fare anche in questo - il suo commento - l'idea è quella di portare il sindacato nelle strade per intercettare i lavoratori del settore agricolo, per dirgli quali sono i loro diritti e quali sono le possibilità che hanno per avere la giusta paga, la giusta assistenza che serve in caso di malattia e altre questioni. Cosa si può fare a livello nazionale per migliorare le condizioni dei lavoratori? La risposta più semplice è rispettare le regole e applicarle, abbiamo leggi e contratti che già definiscono in modo preciso quali sono i diritti, i compensi e quali sono i tempi di lavoro nell'agricoltura così come negli altri settori. Il problema non è che non esistono le regole, ma che c'è poca applicazione e molta evasione di queste regole. Il caporalato? È un problema che affligge tutta l'Italia e non soltanto il sud, affligge tutti i lavoratori non solo quelli stranieri ma anche quelli italiani, sia uomini che donne. È una piaga che si può sconfiggere solo in un modo, oltre che applicando le leggi in questo caso il 603 bis del codice penale modificato dalla legge 199: è quello di creare un collocamento pubblico, anche virtuale, anche telematico, anche leggero, dove però si possa incontrare in modo legale e chiaro l'offerta o la domanda di lavoro".

Mattia Pastorino

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