Attualità - 20 ottobre 2019, 09:56

Il meteorologo Giuliacci: “Se non si farà nulla, entro il 2100 la temperatura potrebbe alzarsi di cinque gradi”

Si tratta di una proiezione su misurazioni certe effettuate dal 1880 a oggi. Lo ha detto il volto delle reti Mediaset all’interessante incontro organizzato dalla Cia-Agricoltori Italiani Cuneo del presidente Conterno e del segretario Varrone, al quale hanno partecipato il presidente nazionale Scanavino e quello regionale Carenini dell’organizzazione agricola

Il meteorologo Andrea Giuliacci e il presidente di Cia Cuneo, Claudio Conterno, prima dell'inizio dell'incontro

Il meteorologo Andrea Giuliacci e il presidente di Cia Cuneo, Claudio Conterno, prima dell'inizio dell'incontro

“Il cambiamento climatico cambia l’azienda agricola-Aggiornare le tecniche di produzione, tutelare la qualità, proteggere gli investimenti”. L’argomento, alquanto attuale e piuttosto complesso, è stato al centro dell’incontro promosso da Cia-Agricoltori Italiani di Cuneo e inserito tra le iniziative previste dalla Fiera del Marrone organizzata nel capoluogo della “Granda”. All’interno dello Spazio Incontri della Fondazione Crc si è radunato un folto pubblico costituito da autorità, un buon numero di imprenditori rurali e gli allievi degli Istituti Agrari Virginio-Donadio di Cuneo e Umberto I di Alba. Con un parterre di relatori di spicco, tra i quali il fisico e meteorologo delle reti Mediaset, Andrea Giuliacci, e il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto.

Dopo il convegno dello scorso anno con Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana, si è trattata di un’altra preziosa occasione di ottimo livello qualitativo per approfondire i temi dei mutamenti climatici e dei suoi effetti sul mondo agricolo e nella vita di tutti i giorni dei cittadini. Cercando di rispondere alle domande: “Ci sono soluzioni?”“Si può prevenire l’aggravarsi di una situazione che sta diventando sempre più drammatica?”.  

GLI INTERVENTI E LA TAVOLA ROTONDA

Dopo i saluti del consigliere di amministrazione della Fondazione Crc, Michelangelo Pellegrino, del vicesindaco del Comune di Cuneo, Patrizia Manassero, e del parlamentare, Mino Taricco, sono iniziati gli interventi moderati dalla giornalista Genny Notarianni.

Il presidente regionale Cia, Gabriele Carenini“I cambiamenti climatici ci devono far riflettere non per quanto potrà accadere in futuro, ma su quanto sta succedendo adesso. Siamo già in ritardo. E dobbiamo essere veloci. Gli agricoltori devono modificare radicalmente il loro modo di pensare. Ma c’è bisogno di ricerca e di innovazione da proporre alle aziende affinché diventino protagoniste attive dei mutamenti in atto. Il settore deve produrre reddito adattandosi alle nuove situazioni, però mantenendo alta la qualità della produzioni. Questa è la scommessa”.

In sintonia il presidente provinciale Cia Cuneo, Claudio Conterno“Occorre avere la capacità di reagire ai problemi anticipandoli. E il settore deve essere più incline ai controlli se vuole rimanere sul mercato. La banca dell’agricoltore è il suo terreno, quindi deve “allevarlo” bene. La scelta biologica sarà sempre di più il percorso del futuro”.  

Angelo Robotto ha sottolineato come l’Arpa basi le sue analisi su dati scientifici. Aggiungendo“Non dobbiamo creare eccessivi allarmismi, ma i cambiamenti climatici ci sono perché li hanno misurati. Ad esempio, dal 1958 a oggi la temperatura media è cresciuta di 1,59 gradi. E’ vero che attualmente l’agricoltura è uno dei settori con le maggiori emissioni di gas serra, ma ha anche un grande potenziale di mitigazione degli effetti negativi legati all’inquinamento. In quale modo? Gestendo meglio il suolo. Vi propongo una collaborazione: lavoriamo insieme, nel rispetto dei ruoli, per trovare delle soluzioni. Altrimenti per il futuro la vedo dura”.

Andrea Giuliacci, nel ricordare che la temperatura è misurabile dal 1880, da quando cioè esistono gli strumenti per farlo, ha confermato che i cambiamenti climatici sono una realtà comprovata dai rilevamenti scientifici. “Dopo il 1980 - ha affermato - c’è stata una brusca accelerazione dell’aumento della temperatura a livello globale. Gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi di sempre. Il luglio 2019 è stato il mese più caldo dal 1880 a oggi. Se aumenta la temperatura i ghiacciai fondono: in Piemonte nel periodo 1962-2014 la superficie si è ridotta da 51 a 29 chilometri quadrati. Dal 1880 a oggi la pioggia è caduta mediamente nella stessa quantità, ma i giorni piovosi sono diminuiti del 12%. Questo vuol dire che si va verso l’estremizzazione del clima, con nubifragi e fenomeni atmosferici sempre più violenti da una parte e periodi di siccità dall’altra”.

E ha concluso con la stoccata finale“In base alle proiezioni sui dati certi di oggi, qualunque provvedimento si decida di prendere entro il 2035 ci sarà comunque un aumento della temperatura tra 0,3 e 0,7 gradi. Ma se non si farà nulla entro il 2100 si potrebbe alzare di cinque gradi rispetto a ora. Il clima di qualche decennio fa non lo vedremo più, di conseguenza dovremo adattarci alle nuove condizioni ripensando tutti i nostri comportamenti. Perché oggi avere un problema in qualsiasi angolino di mondo significa creare problemi a tutti. La siccità o i nubifragi costringono le persone a fuggire dal luogo in cui abitano, provocando forti tensioni sociali nel posto dove vanno a rifugiarsi. Sarà questa la sfida che dovremo vincere in futuro”.

Il consulente di strategie patrimoniali, Cosimo Scarafile, ha spiegato, di fronte ai mutamenti futuri, quali azioni possono intraprendere le aziende agricole per tutelare e proteggere i loro beni. Attingendo anche alle agevolazioni previste dalla Stato.

Il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino, se l’è presa con i politici: “Non possono continuare a ripetere che ci sono dei problemi, ma devono risolverli. Senza interventii eclatanti, a piccoli passi: però trovare delle soluzioni”.  

Nella tavola rotonda finale, moderata dal giornalista Osvaldo Bellino, anche con alcune provocazioni, sono tornati ad emergere gli stessi concetti. Se gli abitanti del Pianeta vogliono salvarsi dalla catastrofe devono cambiare gli atteggiamenti nei confronti del clima.   

I PREMI E LE BORSE DI STUDIO

Al termine dell’incontro, il direttore della Cia-Agricoltori Italiani di Cuneo, Igor Varrone, ha coordinato la consegna di un paio di premi e di un paio di borse di studio per valorizzare il lavoro svolto sul territorio nella ricerca e nella divulgazione attiva dei temi rurali. I premi intitolati alla stessa “Cia” e a “Valentina Masante” sono andati agli Istituti Agrari Virginio-Donadio di Cuneo e Umberto I di Alba per l’impegno collaborativo che dura da molti anni tra l’organizzazione agricola e le due scuole. Li hanno ritirati le dirigenti Patrizia Venditti e Antonella Germini.

Le borse di studio intitolate a “Marzia Serasso” e a “Mauro Viara” le hanno ricevute, per i loro meriti di studio, Matteo Rosso dell’Umberto I-sede ortofrutticola di Verzuolo e Davide Rinaudo del Virginio-Donadio di Cuneo.

Inoltre c’è stata la consegna di una targa a Roberto Ercole, che è stato dirigente di Cia Alessandria e di quella regionale dal 1974 al 2014. Un meritato riconoscimento, dopo aver raggiunto la pensione, a una persona “speciale”, che ha dedicato all’agricoltura tanta passione e una vita di lavoro.  

Sergio Peirone (Redazione TargatoCn)

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