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Politica | 03 novembre 2019, 17:30

Bando "Maggiordomo di quartiere", 3 sportelli nel savonese. Ardenti: "Piccole esigenze quotidiane delle persone più fragili che possono trasformarsi in occupazione"

Il progetto è stato avviato in via sperimentale la scorsa estate nella città di Genova

Bando "Maggiordomo di quartiere", 3 sportelli nel savonese. Ardenti: "Piccole esigenze quotidiane delle persone più fragili che possono trasformarsi in occupazione"

Anche in provincia di Savona verrà estesa la figura del “Maggiordomo di quartiere”, progetto avviato in via sperimentale la scorsa estate nella città di Genova.

Durante i due mesi di attività (poi diventati tre sull’onda del successo ottenuto) due operatori precedentemente selezionati e formati hanno mantenuto attivo il servizio 50 giornate, per un equivalente di 600 ore, durante le quali hanno raccolto e consegnato 79 tra pacchi e buste, effettuato 56 interventi di semplice manutenzione, ricevuto 440 richieste d’informazioni, con una media di 21 anziani che ogni giorno si sono rivolti al Maggiordomo per piccoli aiuti o anche chiedendo semplicemente un momento di ascolto, ed un numero totale di 644 persone raggiunte nei tre mesi di attività.

In provincia di Savona saranno 3 gli sportelli previsti dal bando pubblico con uno stanziamento regionale di 403.000 euro dal Fondo Sociale Europeo.

“Il progetto - spiega Paolo Ardenti, vice capogruppo Lega Nord Liguria - Salvini - mira ad individuare e dare una risposta a piccole esigenze quotidiane di persone in momentanea difficoltà sociale (consegna della spesa, disbrigo di pratiche, accompagnamento, commissioni) trasformandole in opportunità lavorativa per maggiorenni disoccupati”.

I candidati maggiordomi di quartiere devono essere maggiorenni, residenti in Liguria e disoccupati con un Isee inferiore a 20mila euro, che abbiano voglia di mettersi a disposizione a sostegno della socialità di un quartiere.

“Verranno formati attraverso tirocini e work experience – continua Ardenti - dopodiché potranno prendere servizio presso i punti di ascolto, dove forniranno un vero e proprio servizio di vicinato, raccogliendo le richieste dei cittadini. La partecipazione dei Comuni e degli Enti Locali non è obbligatoria, ma ritengo comunque che più le amministrazione saranno coinvolte e parteciperanno attivamente e più i risultati finali saranno importanti. A Genova per esempio il Comune ha messo a disposizione gli spazi per la postazione di riferimento”.

Il bando è stato aperto il 24 ottobre scorso e si chiuderà il 6 dicembre prossimo e riguarda il deposito dei progetti a cura dei soggetti che gestiranno il servizio : terzo settore, comuni, imprese private, fondazioni.

Il progetto nasce su iniziativa del Vicepresidente e Assessore al Sociale Sonia Viale congiuntamente all’Assessorato alla Formazione. Ulteriori, dettagliate informazioni sono già disponibili all’indirizzo www.fse.regione.liguria.it

Comunicato Stampa

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