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Attualità | 04 novembre 2019, 07:43

Albenga tra agricoltura e agri-cultura

Castellazzi (Verdi): "Lo sviluppo sostenibile delle attività agricole come fatto culturale. Coltivazioni biologiche a Km 0"

Albenga tra agricoltura e agri-cultura

"Lo sviluppo sostenibile delle attività agricole nel ponente savonese passa anche attraverso la valorizzazione dei prodotti di pregio ed il recupero delle aree abbandonate, i cosiddetti terreni marginali. Nell'area albenganese l'olio, il vino, gli ortaggi (carciofo, asparago violetto, ecc.), le piante officinali e i fiori sono colture che hanno una vocazione naturale per entrare in sinergia con l'economia turistica e creare lavoro stabile a beneficio di entrambi i settori" commenta in una nota il portavoce dei Verdi della provincia di Savona Gabriello Castellazzi. 

"Ma l'evoluzione equilibrata e sana dell'agricoltura, unitamente a quel risanamento ambientale che impedisce il dissesto idrogeologico, passa obbligatoriamente attraverso un processo di conoscenza, quindi un fatto culturale. Per questo è importante associare l'agricoltura all'agri-cultura, riconoscendo il valore di tante nuove iniziative che si stanno affermando in Liguria come in altre regioni, dal Piemonte alle Puglie". 

"Nell'albenganese, dopo dieci anni di attività, si è consolidato il festival “Terreni Creativi”, grazie alla collaborazione tra  importanti aziende agricole della piana e la Compagnia “Kronoteatro”. Un modo intelligente per coniugare temi vitali a  cavallo tra economia ed ecologia. Spettacoli sull'ambiente che auspichiamo possano continuare nelle prossime stagioni per sensibilizzare i cittadini e ottenere ricadute economiche concrete" prosegue. 

"Dopo oltre cento anni un messaggio ancora attualissimo, che attraverso il teatro mette insieme natura e cultura, lo ritroviamo in “Zio Vanja” di Anton Cechov: 'Quando cammino nelle foreste che io ho salvato dalla distruzione, o quando sento stormire il giovane bosco che ho piantato, sento che il clima è un po' anche nelle mie mani, che se tra mille anni l'uomo sarà felice, lo dovrà un po' anche a me'". 

"Oggi, dopo più di un secolo, non potrebbe essere questo un messaggio dei “ragazzi di Greta?" E' inoltre un fatto culturale riconoscere le grandi possibilità di sviluppo delle coltivazioni biologiche (grande opportunità per l'agricoltura ingauna) per un sano consumo di prodotti a km. zero. Per questo alcuni importanti produttori del biologico partecipano al progetto. Non tutti sanno che la frutta di importazione, principalmente quella trasportata in containers, viene trattata con prodotti antimuffa quali l'“imazalil”: “Cancerogeno probabile” secondo l'Environmental Protection Agency. Per questo sui contenitori è scritto “buccia non edibile”. Bisogna quindi leggere con molta attenzione le etichette che indicano la provenienza dell'ortofrutta. Dobbiamo registrare che le statistiche dicano come una parte della popolazione non conosca il significato del termine 'edibile'".

"E' da rilevare infine che l'utilizzo sostenibile del territorio ligure non passa solamente attraverso l'agricoltura biologica. E' necessario azzerare quel pericoloso consumo di suolo che danneggia l'ambiente. Bisogna promuovere in alternativa il recupero degli edifici esistenti (strutture antisismiche, risparmio energetico,ecc.), rilanciando l'attività edilizia e fermando il dissesto idrogeologico in questo periodo drammatico di cambiamenti climatici. Ma tutto potrà avvenire solamente attraverso un processo culturale che diventi consapevolezza e sentire comune" conclude il portavoce dei Verdi della provincia di Savona Gabriello Castellazzi. 

Comunicato stampa

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