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Sanità | 05 novembre 2019, 12:18

La carenza dei medici in pronto soccorso: il modello MLC

Il dato è in drammatica evoluzione: solo negli ultimi dieci mesi la popolazione dei medici di Pronto Soccorso è diminuita di circa il 10%.

La carenza dei medici in pronto soccorso: il modello MLC

La SIMEU, Società Italiana di Medicina d'Emergenza Urgenza, per il terzo anno consecutivo ha organizzato l’Accademia dei Direttori, riunione di tutti i Direttori di Struttura Complessa di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e Urgenza. A Roma il 23 e 24 ottobre sono giunti circa 140 Primari, provenienti da tutta Italia, per confrontarsi tra loro e con i rappresentanti delle Istituzioni, valutare ipotesi e formulare proposte. Scopo dell'iniziativa: sostenere e migliorare le strutture dell’Urgenza in Italia, oggi più che mai sottoposte alla pressione di problemi vecchi e nuovi.

Evento d'apertura della due giornate, la tavola rotonda "L'emergenza urgenza non è più sostenibile: tra provocazione e realtà" che ha visto gli interventi, tra gli altri, della Medical Line Consulting, di AGENAS, FNOMCeO, FNOPI, CUN, FIASO, Coordinamento Scuole di Specializzazione MEU, FIMMG, CIMO.

Nel corso della sua relazione, il dott. Lorenzo Bartoletti, Amministratore Unico del Gruppo Medical Line Consulting, ha rappresentato il modello delle esternalizzazioni che oggi, per quanto innovativo, è parte integrante del SSN.

"MLC ha attivi circa 60 service e si avvale della collaborazione di oltre 600 medici liberi professionisti. La mia società è infatti una delle società che si è aggiudicata delle gare per la gestione medico-sanitaria di alcuni reparti del SSN. Fate conto che dei servizi che gestiamo la maggior parte è di emergenza urgenza. La domanda che vi pongo è, se una società come la mia dovesse interrompere l'attività, cosa accadrebbe?"

"Sono ben consapevole", continua il dott. Bartoletti, "del problema della carenza di medici in Italia e del conseguente rischio chiusura dei reparti, ma il modello che vi sto rappresentando non ne è la causa, ma una possibile soluzione. E' evidente che questo modello crei accese polemiche, ma non va additato come l'origine di tutti i mali".

"Il giorno che mi fu proposto di supportare una esternalizzazione, io posi e mi posi un problema etico: è giusto che un soggetto privato debba gestire un bene pubblico? Un bene così primario! Mi fu data la seguente risposta: se non esternalizziamo chiudiamo l'ospedale.

La mia attività imprenditoriale è strettamente legata al bene comune poiché se uno ospedale chiude a rimetterci saranno soprattutto i pazienti".

"L'esternalizzazione è certamente l'extrema ratio, una soluzione tampone, ma non sta a me, non essendo io una Istituzione, a risolvere questa complessa crisi del sistema. Quello che spetta a me è cercare di lavorare con la qualità e l'etica che deve contraddistinguere chi si occupa di una gestione di un servizio così delicato".

"Ho deciso di accettare l'invito della SIMEU", prosegue Bartoletti, "perchè il modello delle esternalizzazioni esiste e non possiamo nasconderlo; oggi sono parte integrante di questa situazione e non posso tirarmi fuori dalla discussione e fintanto che questo modello esiste ed è un'alternativa alla chiusura dei reparti, vi chiedo di prenderlo in considerazione nei termini e nella modalità in cui può essere di supporto, per il bene comune e per il bene del paziente". 

Approfondimenti (fonte FocusSanità)

La SIMEU
SIMEU, Società Italiana della Medicina di Emergenza- Urgenza, raccoglie circa 3.000 fra medici e infermieri impegnati nei pronto soccorso e nelle strutture di emergenza di tutta Italia.
Si occupa di formazione, di ricerca e di divulgazione per la diffusione di una corretta cultura sulla medicina di emergenza- urgenza. Organizza ogni anno l’Accademia dei Direttori e ogni due anni il Congresso nazionale: il prossimo sarà SIMEU 2020 a Riccione, dal 14 al 16 maggio.

La carenza di medici in pronto soccorso
SIMEU esegue periodicamente un’analisi delle carenze di medici sul territorio nazionale. Secondo l'ultima proiezione, eseguita nel luglio scorso, a fronte di un'esigenza di Medici d’Emergenza Urgenza stimata in circa 8500 unità, la situazione degli organici medici è la seguente:

  • 5000 Dirigenti Medici in servizio a tempo indeterminato

  • 1500 medici in servizio con contratti precari di varia natura

  • 2000 medici del tutto assenti. Risulta che le strutture di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza italiane stanno funzionando con il 23,5% di medici in meno rispetto al fabbisogno reale.

Il dato è in drammatica evoluzione: solo negli ultimi dieci mesi la popolazione dei medici di Pronto Soccorso è diminuita di circa il 10%.


c.s.

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