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savonanews.it | 19 novembre 2019, 18:40

Arcelor Mittal, Toti: “Sostegno ai lavoratori ma la politica industriale non va fatta nelle aule dei tribunali”

“Col sindaco Bucci chiederemo al ministro Patuanelli le garanzie necessarie affinché Genova faccia ancora parte del ciclo integrato a cui il paese non deve rinunciare”

Arcelor Mittal, Toti: “Sostegno ai lavoratori ma la politica industriale non va fatta nelle aule dei tribunali”

Il presidente della Liguria Giovanni Toti e l’assessore allo Sviluppo economico Andrea Benveduti hanno ricevuto questa mattina i rappresentanti dei lavoratori per fare il punto sulla situazione di Arcelor Mittal alla vigilia del Consiglio regionale monotematico convocato per domani e dell’incontro col ministro Patuanelli fissato per giovedì.

Presenti anche tre giovani lavoratori interinali che hanno il contratto in scadenza e per il momento non hanno alcuna possibilità di rinnovo: “Pieno sostegno ai lavoratori, sono il simbolo concreto – ha detto Toti – di un’opportunità che si trasforma in qualcosa di molto diverso a causa delle cattive scelte della politica. Siamo determinati a fare il possibile perché Genova resti una delle grandi città industriali del Paese e la Liguria resti una culla d’imprese com’è stata per tanti decenni; col sindaco Bucci chiederemo al ministro Patuanelli le garanzie necessarie affinché Genova faccia ancora parte del ciclo integrato a cui il Paese non deve rinunciare: per il nostro capoluogo c’è la specificità di un accordo di programma da rispettare, che ha fatto una sintesi per la prima volta in Italia tra ciclo dell’acciaio e ambiente, tra riqualificazione industriale ed occupazione. È una particolarità che va tenuta alta e fatta ben presente alla politica nazionale che appare un po’ allo sbando in questo momento”.

“Con le organizzazioni sindacali – ha spiegato Toti – abbiamo apprezzato l’intervento di Mattarella su questa crisi: è la prima volta che un Presidente della Repubblica riceve i rappresentanti dei lavoratori su una specifica crisi industriale, una circostanza che dovrebbe significare a tutti l’importanza della posta in gioco. Le acciaierie di Taranto, Genova e Novi sono un pezzo della storia industriale di questo Paese e intorno a questa vertenza ruota qualcosa di più alto, la volontà dell’Italia di rimanere una potenza industriale. Alcune notizie sui giornali di oggi, come lo stop allo spegnimento dell’altoforno da parte della magistratura, sono piccole buone notizie che ci fanno guadagnare un po’ di tempo ma contemporaneamente, nel complesso, pessime notizie del fallimento di una politica che lascia che si discuta della sorte del Paese nelle aule dei tribunali”.

“I lavoratori dell’ex Ilva – ha aggiunto Benveduti – al pari di quelli delle molte crisi aziendali sempre aperte meritano una politica industriale chiara e definita a medio-lungo termine. È dovere di ogni amministratore avere una visione strategica verso la quale gestire il presente e costruire il futuro, ponendo l’interesse nazionale al primo posto delle scelte governative. Non possiamo permetterci il disastro economico e sociale che si prospetta, i lavoratori e gli italiani tutti non devono pagare l’incompetenza e l’opportunismo di alcuni”.

Redazione

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