Al Direttore - 28 novembre 2019, 19:00

Situazione infrastrutture nel savonese dopo il maltempo: "Un urlo di dolore ed uno di allerta"

Proposte e soluzioni nella lettera di Paolo Forzano

Situazione infrastrutture nel savonese dopo il maltempo: "Un urlo di dolore ed uno di allerta"

Sono anni che si dice che il territorio è fragile, che le infrastrutture sono insufficienti. 

E’ successo un evento meteorologico straordinario con piogge che in una settimana hanno superato quanto di solito piove in un anno. Ma a questo è da tempo che ci saremmo dovuti un po’ preparare! Cambiamento del clima non è avvenuto di colpo ieri, ma da tempo. Clima secco tutto l’anno con pochi grossi eventi di piogge intense. 

Come è noto, il territorio è abbandonato in buona parte: canalizzazioni acque lasciate al loro destino, vegetazione selvaggia, incendi, gelificazioni con conseguente morte di moltissimi alberi abbandonati in loco, stradine secondarie abbandonate. Il clima è cambiato, il territorio anche, la franosità anche!

Mappa delle frane “a posteriori” piuttosto che aggiornate con moderni mezzi di indagine: non si fa così!

Stupisce che una gigantesca frana staccatasi da un pendio con nessun tipo di pericolosità frane sia potuta accadere!  Bisogna rifare una mappatura franosità urgentemente!

Una frana ha provocato il crollo di una piccola sezione di A6, ed il gestore, memore che il tratto Millesimo Savona ha qualche scheletro nel cassetto (vedasi divieto dei mezzi > 44 t è in vigore da anni) ha pensato bene di chiudere tutto quel tratto al transito, riversando tutto il traffico sulle strade statali. 

Ha protestato nessuno? Direi di no! Non mi risulta! Ma almeno il tratto Millesimo Altare avrebbe potuto essere lasciato in funzione... ma c’erano preoccupazioni... sembrerebbe!

Cadibona: chiuso per frana. Aperto. Richiuso! Sono passato di lì appena riaperto, tempo di percorrenza due ore. Ho potuto osservare molti muri con gli scarichi otturati, e l’acqua che fuoriusciva dalle fessurazioni! Evidentemente  muro sovraccarico e magari a potenziale pericolo di crollo.

Per andare nel basso Piemonte c’è l’alternativa statale del Sassello: una statale indegna di tale nome, ma si sa noi liguri accettiamo passivamente! In ogni caso era interrotta prima di Acqui, anche se il sito della provincia la consigliava come via alternativa, e l’interruzione fosse anche sconosciuta ad Anas!

Che altro? 

Strada per Naso di Gatto interrotta per frana. 

A10 frane fino a Genova Voltri, Voltri Alessandria chiusa, riaperta dopo un bel po’ di tempo causa improrogabili accertamenti di sicurezza ad una corsia per senso di marcia.

Strada alternativa per il ponente Savonese: Calizzano-Melogno-Finale. Peccato che la strada era chiusa.

Molte altre frane quì e là che hanno interessato la viabilità secondaria, ma importantissima per la vita di molti paesi, praticamente isolati.

Aurelia interrotta a Finale alla Caprazoppa per frana.

Ma restando sulla viabilità principale possiamo affermare che Savona ha avuto un blocco viario non da poco! 

Facciamo il punto!

A giorni si inaugura la piattaforma Maersk. L’ipotesi di utilizzare la ferrovia era una enorme presa in giro per il territorio, collusi i Sindaci? Se non collusi almeno han tenuto il capino sotto l’ala, o  sotto la sabbia! 

Quindi tutti i TIR transiteranno sulle nostre strade: 2000 TIR in più. Siamo preparati? No!

Non eravamo già saturi abbastanza? Autostrada ad una corsia in meno perchè una corsia è quasi appannaggio esclusivi dei tir!

A6 vietata ai carichi > 44 t da Savona a Millesimo, quindi una bella percentuale di TIR pesanti si riversa da tempo sulle strade statali devastandole gratis!

Autostrada A6 Millesimo-Savona è la vecchia corsia Fiat Savona-Priero inaugurata il 27 gennaio del 1960. Autostrada fatta col massimo risparmio, con raggi di curvatura anche sotto i 200 metri (oggi non più legali), sul versante nord e quindi soggetta ad umidità e scivolamenti. Limiti di velocità bassi, anche di 70 km/h. Invece di avere colonne importanti ha colonnini ridicoli, quasi fosse una casa senza muri. Stato di manutenzione? E’ adatta al traffico pesante? Sembra di no, visto il limite a 44 ton! 

Autostrada Savona-Millesimo. Corsia realizzata da Savona ad Altare su nuovo tracciato ed inaugurata nel 1976.

Anche questa fa parte del periodi delle pessime costruzioni: anni 60-70! 

Viadotti come il viadotto Lodo con ferri totalmente in vista, un brivido percorrerli quando si sa che cosa c’è sotto. A seguito di un mio intervento sul TG di RAI3 settembre 2018, ed a seguito di un mio esposto alla procura della Repubblica di Savona settembre 2018, la società autostradale ha iniziato alcuni cantieri di manutenzione su alcune colonne. Ma quanto fatto basta? Tutte le altre colonne, e tutte le altre solette, più o meno ammalorate, sono in grado di garantire la sicurezza?

Io devo dire che un brivido mi accompagna sempre quando percorro questa Autostrada! Ed anche qualcun’altra! Ma abbiamo alternative? Purtroppo no!

In conclusione.

Credo fermamente che la corsia vecchia Millesimo-Savona debba essere demolita e rifatta ex-novo perchè ripararla costa moltissimo per poi avere un risultato pessimo, cioè una autostrada che non sopporterà carichi pesanti, sarà pericolosa a causa del tracciato, e dovrà sopportare il maggior traffico generato dalla Maersk, solo traffico pesante.

Per quanto riguarda la corsia Savona-Millesimo geometricamente il tracciato va bene, ma bisognerà valutare attentamente se riparabile con “soddisfazione” e con ampio livello di sicurezza.

Sarebbe infine logico avere uno scambio di senso di marcia: l’attuale salita in discesa, e la nuova realizzazione in salita con tre corsie per il senso di marcia in salita in modo che i tir occupino soltanto la corsia di destra, lasciando due corsie per le auto. Una autostrada “civile”.

Spesso costa meno rifare che riparare, lo dimostra la stessa A6 sul viadotto Mollere, rifatto per 2 chilometri, 11 milioni di spesa.

Al lupo al lupo? No, il lupo è già qui! Sveglia semmai! Bisogna chiedere subito prima che sia troppo tardi!

Lettera firmata

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