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Politica | 30 novembre 2019, 08:26

Loano, lo sfogo delle minoranze: "La maggioranza strumentalizza il consiglio per farci bocciare progetti edilizi ai quali non ha saputo dire no dieci anni fa"

Presentata all'Ordine del Giorno una "approvazione di diniego" nei confronti di un costruttore che contro il Comune ha già vinto al TAR

Loano, lo sfogo delle minoranze: "La maggioranza strumentalizza il consiglio per farci bocciare progetti edilizi ai quali non ha saputo dire no dieci anni fa"

Dibattito decisamente vivace, ieri sera, in consiglio comunale a Loano. In particolar modo, ad accendere gli animi, il punto 5 all’ordine del giorno, nel quale si chiede una pratica di non approvazione di una variante urbanistica al piano casa.

A introdurre il dibattito è l’assessore all’edilizia Vittorio Burastero, che commenta: “Perché portare in consiglio una pratica di non approvazione, anziché di approvazione? Potrei dirmi sorpreso io per primo, ma a seguito dell’iter particolare che la vicenda ha avuto, la procedura più corretta vede come organo opportuno il consiglio comunale. Infatti riteniamo che un’azienda sul territorio nel 2015 abbia stravolto una sua proposta proponendo di realizzare un capannone da settemila metri quadri in una zona di salvaguardia agricola a est dell’ex ospedale Marino Piemontese. Vogliamo evitare la prosecuzione di un contenzioso già giunto al Tar visto che il soggetto attuatore non accetta il nostro diniego”.

Replica Paolo Gervasi, capogruppo di LoaNoi: “Eccoci di fronte all’ennesima di tante storie loanesi che affondano le loro radici nella notte dei tempi, in particolare questa inizia nel 2010. A questa azienda in dieci anni avete fatto fare più giri dell’oca. Abbiamo studiato gli atti processuali del ricorso al Tar: continui rinvii, convocazioni, riunioni, richieste di varianti… A questo punto vi domando: perché non avete detto di no subito? Adesso improvvisamente vi mostrate paladini del territorio, ma al tempo stesso non mostrate, con questo atteggiamento, il minimo rispetto verso chi lavora nel campo dell’edilizia. Inoltre, se il Tar ha rifiutato il vostro diniego, la sede più opportuna per opporvi non sarebbe il consiglio di Stato? Non solo, il Tar ha dato ragione al soggetto attuatore e voi vi meravigliate che perseveri? Chiunque al suo posto lo farebbe. Invece voi ci chiamate a esprimere parere favorevole per bocciare una variante urbanistica al quale il Tar ha dato ragione con sentenza esecutiva e da voi non impugnata”.

Aggiunge Gianni Siccardi, capogruppo del Pd/Da sempre per Loano: “Già è eclatante che questa pratica edilizia abbia un iter di nove anni. Avete aspettato quasi due lustri per capire che il progetto non rispecchiava le aspettative dell’amministrazione? Penso che uno degli obblighi di un Comune sia quello di creare redditività. In questi nove anni un’azienda è stata paralizzata, tanta gente ha perso il lavoro, in un’epoca come quella attuale non ci possiamo permettere di non favorire posti di lavoro. E invece siamo di fronte a una sconfitta del Comune al Tar (e mi risulta che non sia la prima), stiamo ancora qui a parlarne quando si sono pronunciati enti al di sopra di noi; la prossima richiesta del soggetto attuatore al Tar sarà un rimborso danni da 500 euro al giorno, 180mila euro all’anno. Chi pagherà?”

Precisa l’assessore Burastero: “Non abbiamo fatto ricorso in quanto, per la precisione, il Tar ha riconosciuto incongruo il fabbricato ma non ha approvato l’iter, ha invitato invece a riprendere in mano la variante urbanistica ed è quello che stiamo facendo oggi in consiglio comunale”.

Gianni Siccardi replica citando un passo degli atti processuali nel quale si legge: “Il Sindaco ammette di non avere il coraggio di approvare l’operazione e suggerisce di bocciarla per poi fare ricorso al Tar. Lo stesso ammette anche che le modifiche richieste nel corso degli anni erano prodrome a demotivare il soggetto proponente”. Commenta Siccardi: “State cercando di strumentalizzare la vicenda, facendo passare noi della minoranza, da sempre attenti all’ambiente, come coloro che approverebbero altri settemila metri cubi di cemento, per non ammettere la vostra incapacità di gestire la situazione fin da subito, ricorrendo a richieste per demotivare il costruttore. E così il sindaco, oggi assente, proponeva un ricorso al Tar perso che è costato energie e tempo alla macchina comunale e costi ai cittadini”.

Conclude Paolo Gervasi (LoaNoi) con una considerazione ai microfoni di Savonanews: “Preveniamo ogni tentativo di strumentalizzazione (soprattutto da parte di un'amministrazione che ha ancora il Puc nel cassetto e che nell’attesa che fosse pronto ha cementificato loano ) sulla base di un dato certo: abbiamo letto gli atti processuali e constatiamo che la variante in zona Vignasse era stata suggerita proprio dal Comune, previa la realizzazione di un’opera ritenuta dall’amministrazione ‘ad interesse della comunità’, nello specifico una quota turistico-ricettiva che il soggetto attuatore si era reso disponibile a realizzare. Hanno così dato il via a un iter al quale non hanno detto subito no… Facendo spendere soldi e perdere tempo ad un privato che non aveva i ‘santi in paradiso’ sui quali potevano altresì contare i veri palazzinari”.

Redazione

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